Meno di mille euro al mese per un pensionato su due
In Italia la spesa per le prestazioni pensionistiche nel 2009 è stata pari a 235.480 milioni di euro. Un importo che corrisponde al 16 per cento del Pil nazionale
La metà dei pensionati italiani riceve meno di mille euro al mese e quattro pensioni su dieci ammontano a meno di 500 euro. Sono i dati che emergono dalla rilevazione dell’Istat sui "trattamenti pensionistici" al 31 dicembre 2009. In quell’anno l’importo complessivo destinato alle "prestazioni pensionistiche previdenziali e assistenziali" in Italia è stato pari a 235.480 milioni di euro. Un importo imponente che corrisponde al 16,68 per cento del prodotto interno lordo nazionale e che, rispetto al 2008, è salito del 5,1 per cento.
Sedici milioni di pensionati – La quota resa nota dall’istituto di statistica comprende tutte le tipologie di "prestazioni pensionistiche" quindi: vecchiaia, invalidità, ai superstiti, indennitarie, di invalidità civile, sociale e di guerra. Alle prime tre, che sono circa 18,6 milioni, è destinata una spesa complessiva pari a 228.541 milioni di euro (il 90,2 per cento del totale) e un importo medio annuo di 12.287 euro. Spostando l’attenzione sui pensionati si osserva che nel 2009 il numero è di poco superiore ai 16,7 milioni, in lieve diminuzione rispetto al 2008 (-0,27 per cento).
Sette pensionati su dieci sono "over 64" – Il 70,5 per cento dei pensionati ha più di 64 anni, il 25,9 per cento ha un’età compresa tra 40 e 64 anni e il 3,6 per cento ha meno di 40 anni. La presenza di pensionati in età inferiore a 65 anni è associata al tipo di norme che regolano l’accesso ai differenti tipi di prestazione: mentre i requisiti di età per il diritto alla pensione di vecchiaia si collocano tra 60 e 65 anni di età, vi sono altre prestazioni che sono erogate prevalentemente a soggetti in età attiva, come le rendite per infortunio sul lavoro e malattia professionale, le pensioni di invalidità da lavoro e quelle di invalidità civile. Le pensioni erogate ai superstiti superstiti, infine, possono essere pagate a soggetti in età da lavoro e ai loro familiari a carico che, in alcuni casi, hanno meno di 14 anni.
500 euro al mese per quattro pensioni su dieci – Le pensioni sono inferiori a mille euro in oltre la metà dei casi. E più precisamente: il 39,1 per cento delle pensioni ha importi mensili inferiori a 500 euro e il 31,4 per cento ha importi mensili compresi tra 500 e mille euro. Un ulteriore 13,4 per cento presenta importi compresi tra 1.000 e 1.500 euro mensili e il restante 16,1 ha importi mensili superiori a 1.500 euro. Bisogna però precisare che il gruppo più numeroso di pensionati (5,3 milioni di individui, il 31,8 per cento del totale) riceve una o più prestazioni, per un importo medio totale mensile compreso tra 500 e 1.000 euro. Il secondo gruppo (3,9 milioni di pensionati, pari al 23,5 per cento del totale) riceve importi compresi tra 1.000 e 1.500 euro mensili mentre il 14,7 per cento percepisce meno di 500 euro mensili e il restante 29,9 per cento riceve pensioni di importo mensile superiore a 1.500 euro (16,1 per cento nel caso delle pensioni). Le distribuzioni per maschi e femmine mostrano differenze consistenti: gli uomini presentano quote più elevate nelle classi di importo mensile più alto; le donne in quelle di importo più basso.
Più pensioni al Nord – Nelle regioni del Nord Italia si concentra la maggior parte delle prestazioni pensionistiche, dei relativi titolari e della spesa erogata (rispettivamente 47,9%, 48,5% e 50,7%); nelle regioni meridionali si rileva il 31,6% delle pensioni erogate e il 31,4% dei pensionati, a fronte di una spesa che raggiunge il 27,8% del valore complessivo; le regioni centrali, infine, detengono quote inferiori, pari al 20,5% in termini di numero di trattamenti, al 20,1% se si guarda ai pensionati e al 21,5% in termini di spesa erogata.
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