«Serve una regia politica per gestire i profughi»
Il presidente di AnciLombardia Attilio Fontana chiede un incontro alle istituzioni lombarde alla vigilia dei nuovi arrivi in regione
«Sul tema dei profughi va convocata al più presto una cabina di regia e un tavolo politico, in cui tutte le istituzioni regionali si prendano per intero le loro responsabilità e collaborino alla soluzione del problema». Così Attilio Fontana, Presidente di ANCI Lombardia chiede un incontro alle istituzioni lombarde alla vigilia dei nuovi arrivi in regione.
«I Sindaci non possono più accettare di subire passivamente decisioni prese altrove, senza essere consultati nel merito. Questo metodo ha potuto funzionare nella fase dell’emergenza, ma se si passa alla permanenza di lungo periodo questa fase va superata, e lo possiamo fare solo costruendo questi benedetti tavoli provinciali in cui, a fronte dell’assegnazione di profughi che viene fatta provincia per provincia, i Sindaci abbiano almeno la possibilità di sapere con debito anticipo il numero degli arrivi e provvedere di conseguenza. Senza ritrovarsi da un giorno all’altro decine di persone sistemate in punti della città non idonei o comunque non concertati».
«Comprendiamo la situazione di chi arriva in condizioni disperate e deve essere accolto – continua Fontana – Comprendiamo anche la necessità della Protezione civile di trovare loro una sistemazione in tempi brevi, ma poi sul territorio restiamo noi, a noi tocca gestire queste persone giorno dopo giorno. Inoltre chi, se non il sindaco, conosce meglio la situazione della città e può trovare una situazione alloggiativa più sostenibile?»
«E ora – conclude Fontana – che tutte le istituzioni presenti in Lombardia, dalla Regione alle Province, facciano per intero la loro parte, senza rimpallarsi gli uni con gli altri competenze e responsabilità che poi ricadono puntualmente sulla testa dei Sindaci. E’ questa l’unica condizione per evitare che scatti il "liberi tutti", in cui ciascun comune cercherà di difendere a tutti i costi il proprio territorio. Ma se è questa la situazione che si prospetta, allora noi sindaci non abbiamo più intenzione di collaborare»
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