“Su Facebook poche amicizie virtuali”
Secondo una ricerca statunitense gli utilizzatori dei social network sono più propensi ad aprirsi agli altri, fare amicizia e partecipare alla vita politica
"Smettila di usare il computer, esci, incontra persone vere". Chi di questi tempi non si è mai sentito dire queste parole? E davvero Facebook è un ricettacolo di false relazioni, un mondo fatto soltanto di finzione? Secondo l’ultima ricerca dello statunitense Pew research center la verità è ben diversa. Lo studio, condotto negli Stati Uniti tra ottobre e novembre 2010, ha riguardato 2.225 persone adulte che sono state intervistate riguardo il loro rapporto con internet e la loro sfera sociale. Elaborando i dati ottenuti, gli esperti sono giunti a disegnare un profilo dell’utente medio di Facebook, un risultato che sfata ogni tipo di pregiudizio: chi usa abitualmente social network è risultato essere più socievole del 43% rispetto agli altri utenti del web, e ben 3 volte più aperto nelle relazioni rispetto a chi non ne fa uso. "Sono state dette tante cose scorrette riguardo l’impatto dei social network sulla vita delle persone, sostenendo spesso che siti di questo tipo spingerebbero le persone a chiudersi in se stesse", ha dichiarato alla stampa, Keith Hampton, autore dello studio. "Noi abbiamo rilevato l’esatto opposto. E cioè che chi usa Facebook è maggiormente orientato ad avere amicizie forti e ad interessarsi alla vita pubblica".
È proprio quello delle pubbliche relazioni l’altro tassello toccato dal Pew research center: chi usa abitualmente social network risulta infatti essere fortemente partecipe del panorama politico e pubblico, oltre che più propenso a diffondere le proprie idee. Degne di nota sono anche le capacità persuasive dell’utente medio di Facebook, che, rispetto a un suo coetaneo estraneo al mondo in rete, appare più abile del 57% nel convincere altre persone. Infondato è anche il timore delle amicizie fittizie: secondo i dati solo il 7% delle amicizie strette via internet non è corrisposto da una persona realmente conosciuta. Insomma, chi fino ad oggi considerava i social users giovani incapaci di relazionarsi con il mondo esterno avrà di che riflettere.
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