Un vedanese dona un terreno al Parco Pineta

Un cittadino affida il proprio terreno all’Area Protetta dopo gli interventi fatti per migliorare il fosso Zocca

Non è la prima volta che un cittadino decide di cedere il proprio terreno al Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate, a riconoscimento di quanto fino ad ora fatto dall’Area Protetta per la preservazione del nostro ecosistema. «Il dono di un cittadino del Parco, al Parco, significa riconoscenza e consenso; un gesto che ci riempie di orgoglio e ci da forza per proseguire nell’opera di preservazione e valorizzazione del nostro territorio» dichiara Mario Clerici, Presidente del Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate.  

Da sempre al Parco Pineta viene riconosciuto l’impegno profuso per la conservazione dell’ambiente; “preservazione” che non pone il territorio sotto una campana di vetro, bensì al centro di una valorizzazione concreta e scandita da interventi nel territorio. Riqualificare e valorizzare sono le parole d’ordine per ogni intervento promosso e condotto dal’Area Protetta, filosofia rappresentata da diversi interventi effettivi. La nascita dell’impianto di fitodepurazione, già operativo nel comune di Venegono Inferiore, non si è esaurita nella sola realizzazione ma ha portato con se una valorizzazione didattica, conclusasi nei mesi scorsi, rappresentata da supporti didattici ideati per le attività di Educazione Ambientale connesse. Lo stesso vale per la demolizione di alcuni scheletri di edifici in loc. Pianbosco (Venegono Inferiore) sostituiti dalle “fondamenta” di un nuovo bosco (oltre 1000 sono le piante messe a dimora), oggi trasformati nelle vere fondamenta di un’area didattica con parcheggio in loc. Abbiate Guazzone, intervento al servizio di tutti i fruitori del Parco.  

La donazione da parte di un cittadino vedanese nasce a fronte del riconoscimento della attività e della presenza del Parco nel territorio tutelato ed anche dal recente intervento nel territorio del Comune di Vedano Olona; una operazione che offre sonni più tranquilli ai cittadini che hanno subito, negli anni scorsi, danni generati dall’esondazione del Fosso Zocca, oggi governato e reso innocuo attraverso la realizzazione di una ulteriore vasca di laminazione (dopo quella già realizzata dall’amministrazione comunale). Il “Riassetto idraulico e ambientale del bacino imbrifero del Fosso Zocca”, non rappresenta l’unico intervento: la valorizzazione forestale ad opera del Settore agro-forestale e faunistico nonché il percorso didattico targato Settore fruitivo del Parco, donano all’area un nuovo appeal per tutti coloro che desiderano godere della natura.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Giugno 2011
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