“Adesso lo Stato aiuti per sviluppare il turismo e far crescere l’economia”

Marco Reguzzoni, capogruppo della Lega Nord alla Camera rilancia al Ministero per i Beni e le Attività Culturali la richiesta di impegno per potenziare la conservazione dei siti e la promozione del territorio dei siti varesini inseriti nella lista dei patrimoni mondiali dell'umanità Unesco

“È un punto di arrivo che coincide con un punto di partenza”. È questo il commento del capogruppo della Lega Nord alla Camera Marco Reguzzoni riguardo il prestigioso inserimento dell’Isolino Virginia e delle rovine medievali di Castelseprio e Torba nella lista dei patrimoni mondiali dell’umanità Unesco.
“Un punto di arrivo – ha dichiarato Reguzzoni – perché corona anni di lavoro da parte degli enti del territorio, Provincia di Varese in primis. Un punto di partenza perché da adesso si dovrà pensare al futuro. Un futuro che non può prescindere dalla conservazione dei siti e dalla promozione del territorio, due elementi chiave anche nell’ottica della ripresa economica”.
Concetto che Reguzzoni ha voluto sottolineare in un’interrogazione rivolta al ministero per i Beni e le Attività Culturali e al ministero del Turismo. “Ho chiesto – ha continuato infatti il capogruppo della Lega a Montecitorio – al ministro per i Beni e le Attività Culturali se e quali iniziative intenda attuare, in termini di risorse economiche, tecniche e umane, ai fini di agevolare la conservazione e il potenziamento dei beni della Provincia di Varese inseriti nella lista dei patrimoni mondiali dell’umanità Unesco, a garanzia degli alti standard qualitativi raggiunti. E al ministro del Turismo se e quali iniziative il possa attuare – anche attraverso il sostegno ad adeguate campagne di promozione su territorio nazionale ed estero – per garantire l’indispensabile incremento dei flussi turistici verso i beni descritti e più in generale verso il territorio della Provincia di Varese, agevolando in tal modo anche la ripresa economica”.
“Il nostro Paese – ha continuato il deputato leghista – detiene il più elevato numero di siti, ben 47, inclusi nella lista dei patrimoni mondiali dell’umanità Unesco. E la Provincia di Varese, dopo il recente inserimento dell’Isolino Virginia e delle rovine medievali di Castelseprio e Torba, può vantarne quattro, contando anche il Sacro Monte e il Monte San Giorgio, condiviso con la Svizzera”.
La situazione di Castelseprio inoltre risulta essere molto significativa, perché il Comitato del Patrimonio Mondiale riunitosi a Parigi non ha scelto solo l’area di Castelseprio, ma fatto rientrare il “Castrum” nel più ampio progetto “Italia Langobardorum – I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”, con riferimenti importanti anche alla rinomata Chiesa di Santa Maria foris portas, sulle cui pareti si conserva uno dei più alti testi pittorici di tutto l’Alto Medioevo. Un progetto che, fra l’altro, ha coinvolto cinque Regioni, sei Province, otto Comuni, due Comunità Montane, quattro Diocesi, un Parco, il FAI, la Fondazione CAB, il Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo e il Centro di Studi Micaelici e Garganici, lo stesso ministero per i Beni e le Attività Culturali, cinque Direzioni regionali e diciassette Soprintendenze territoriali.
L’Isolino Virginia è invece entrato a far parte della lista dei patrimoni mondiali dell’umanità nell’ambito dei “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”, di cui fanno parte centoundici villaggi in sei paesi. L’Isolino, va ricordato, è famoso per la scoperta di uno dei più importanti insediamenti palafitticoli della preistoria.
I riconoscimenti – ha ricordato inoltre Marco Reguzzoni – erano attesi da anni, e coronano un percorso di riqualificazione avviato grazie alla collaborazione tra la Provincia di Varese, il FAI, gli altri enti del territorio e la sovrintendenza per i beni culturali. Proprio la Provincia ha sempre sostenuto sia la realtà di Castelseprio, investendo fondi cospicui per interventi di consolidamento strutturale, messa in sicurezza, restauro e recupero funzionale, sia quella dell’Isolino Virginia, realizzando fra l’altro anche la pista ciclabile intorno al Lago di Varese, che consente la fruizione da parte di decine di migliaia di cittadini e visitatori. In definitiva, negli ultimi anni, i siti sono diventati sempre più accessibili ai turisti e hanno raggiunto standard qualitativi altissimi”.
Una situazione che rispecchia anche le enormi potenzialità della provincia lombarda. “Oltre ai siti inseriti nella lista dell’Unesco – ha sottolineato infatti Reguzzoni – in Provincia di Varese esistono numerosi altri beni di notevole valore storico-culturale e ad alta vocazione turistica. Basta ricordare l’Eremo di Santa Caterina del Sasso Ballaro di Leggiuno, impreziosito fra l’altro dall’ascensore a pozzo progettato e realizzato dalla Provincia di Varese, e dai restauri e recuperi precedenti. Ma anche aree estese come il Verbano lombardo e il Lago di Varese, con le loro bellezze paesaggistiche e naturalistiche. Per questo, oltre all’indispensabile attenzione verso i siti giustamente protagonisti della cronaca degli ultimi giorni, è necessario agire in modo capillare su tutto il territorio”.

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Pubblicato il 07 Luglio 2011
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