“Il caso-Camelot è uno scandalo, restituiscano i soldi”
La Federazione della Sinistra chiede che gli ex amministratori nominati dal centrodestra restituiscano le indennità non previste: "Oltre 75mila euro, l'attuale CdA si muova per recuperare le somme"
«Lo scandalo del giorno». Così la Federazione della Sinistra di Gallarate definisce la vicenda delle indennità incassate dagli ex amministratori della 3SG, l’azienda che gestisce casa di riposo Camelot e altri servizi socio-sanitari. «75.000 euro secondo alcune fonti giornalistiche, 90.000 secondo altre» sarebbe la somma complessiva incassata dagli ex amministratori legati dal PdL, che «hanno fatto finta di niente» di fronte alla legge che imponeva la gratuità delle cariche, «talmente era consolidata la consuetudine di accaparrarsi di incarichi remunerativi che magari non si sono neanche accorti del decreto o, se se ne sono accorti, ne hanno dato un’interpretazione di comodo», come spiega Ennio Melandri (nella foto).
Anzi, hanno trascorso il tempo litigando al loro interno e attribuendo o revocando gli incarichi gestionali del Camelot non sulla base di criteri di competenza ma sulla base di altri, del tutto privati, di punizione o di compensazione man mano che mutavano gli equilibri di partito». I comunisti della Federazione ricordano i cambi della guardia in via Sottocorno, i passaggi da Roberto Bosco a Franco Liccati a Paolo Caravati, nominato nel 2011 e dimessosi poco dopo in vista delle elezioni (prese il suo posto temporaneamente Isabella Peroni).
«Buonafede o malafede, incapacità o arroganza del potere – incalza Ennio Melandri – non ci devono essere dubbi: chi ha incassato proventi non dovuti li deve restituire, immediatamente, e, se previsto, con i dovuti interessi. Sono soldi pubblici che fanno parte del bilancio della 3SG e in quanto tali devono essere impiegati secondo giuste finalità».
Ma l’esponente della Federazione della Sinistra (che non è rappresentata in consiglio comunale) chiede anche al centrosinistra al governo della città di intervenire con forza: «Il neopresidente e il nuovo consiglio di amministrazione (di 3SG-Camelot, ndr, nominati dal sindaco) hanno la possibilità di rendersi protagonisti di un equo atto riparatore: restituire i soldi a chi si sta sobbarcando il peso di rette ormai arrivate a livelli insostenibili». Melandri calcola in 750mila o 900mila euro il totale delle indennità da recuperare. «Una boccata d’ossigeno e un segnale politico, l’applicazione in un atto concreto delle parole di discontinuità di cui si fa fautrice la nuova amministrazione». Il sindaco Edoardo Guenzani, in consiglio comunale, ha spiegato che ci si sta muovendo in questo senso: proprio il Cda guidato da Enrico Moresi ha la competenza sull’operazione.
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