Palermo-Siena, giochiamo la sfida in salsa varesina

I due ex allenatori biancorossi di fronte in serie A. Abbiamo chiesto a chi ha giocato con entrambi differenze e similitudini. Parola a Lepore, Verderame e De Luca

Devis Mangia contro Giuseppe Sannino: domenica pomeriggio, al Renzo Barbera di Palermo, i due ex allenatori del Varese saranno uno contro l’altro in serie A. Un giorno speciale per tutta la Città Giardino, che a loro si è tanto affezionata e che li ha lanciati nel calcio che conta.
Il derby “biancorosso” è l’occasione perfetta per raccogliere qualche curiosità sui due tecnici e per farlo abbiamo scelto Franco Lepore, Giuseppe De Luca e Oscar Verderame: l’ex capitano biancorosso ha lavorato con Mangia in Eccellenza e in D, e in serie C2 con Sannino; il giovane bomber si è diviso l’anno scorso tra la Primavera guidata dal mister del Palermo e la Prima squadra di Sannino; il preparatore dei portieri biancorossi era giocatore in Eccellenza e in Serie D con Mangia e ha poi abbracciato la sua attuale professione nel febbraio del 2007, continuata al fianco di Sannino durante la favolosa cavalcata C2-playoff per la serie A.
 
Iniziamo dalla classica “uguaglianze-differenze”…
 
De Luca: «Secondo me sono simili, sia tatticamente che nel modo di interpretare e preparare le partite».
Lepore: «Sono d’accordo. Difficile trovare grandi differenze: forse Sannino è più duro nel dire le cose; è diretto, a volte fin troppo. Mangia invece se ti deve dire una cosa la dice con un po’ più di garbo».
Verderame (nella foto): «Sicuramente sono due allenatori preparatissimi e che vivono di calcio; anche caratterialmente sono abbastanza simili. Differenze? Sannino ha più esperienza con i “grandi”, per il resto è più che altro una questione di età».
 
Cosa dicono negli spogliatoi nel pregara?
 
De Luca: «Sannino prima della partita aveva sempre pronto un discorso per dare grande carica ai suoi giocatori, una carica fuori dal normale. Mangia invece in questo era diverso: ci metteva in cerchio e facevamo un grido tutti insieme; qualche discorso lo faceva ma più che altro spiegava la partita».
Lepore: «Sannino si inventava sempre un discorso per motivare i giocatori prima della partita. Mangia invece preparava la gara in settimana, giorno dopo giorno, ma non aveva l’abitudine di grandi discorsi negli spogliatoi».
Verderame: «Sannino, oltre che un bravo allenatore, è un grosso motivatore: dal niente era in grado di tirare fuori il massimo. Prima della partita diceva poco sotto il profilo tecnico, più che altro cercava di toccare il lato emotivo. Dava grande carica e questo ha permesso ai ragazzi di fare cose straordinarie anche se, sulla carta, si era inferiori a tanti altri: sapeva davvero far tirare fuori a tutti il 110%. Mangia me lo ricordo invece più tecnico e negli spogliatoi spiegava soprattutto la partita. Va però detto che si trattava di categorie diverse».
 
Chi è più scaramantico tra i due? Hanno un portafortuna?
 
Verderame: «Credo Sannino, che prima di ogni partita faceva tre giri di campo».
Lepore: «Con Mangia sono passati tanti anni, non mi ricordo. Di Sannino invece ricordo un orologio che gli è stato regalato qui e ha portato per molto tempo».
De Luca: «Secondo me Mangia. È un po’ strano: la prima partita dell’anno scorso in Primavera, contro il Milan, si è messo un paio di calze di un colore e le ha poi sempre indossate di quel colore – forse le stesse – durante le altre partite. Sannino invece portava due passanti della cintura uno bianco e uno rosso».
 
A quale allenatore si ispirano?
 
Lepore (nella foto): «Non so a chi si ispirano, ma credo che Sannino assomigli a Mourinho, in particolare nel rapporto con i giornalisti: ci scherza, li raggira, non fa mai capire le cose come stanno. Mangia invece assomiglia a Allegri».
Verderame: «Secondo me non hanno degli idoli che cercano di imitare. In campo sono sempre loro stessi: Sannino è Sannino, Mangia è Mangia».
De Luca: «Mangia sicuramente a Sacchi. Non saprei invece Sannino, ma anche lui mi sembra un sacchiano».
 
C’è una frase che ripetono sempre?
 
De Luca: «Sannino è famoso per il suo vaff***. Mangia invece prima delle partite dice sempre “andiamo a prenderli là!”».
Lepore: «Di Mangia non me lo ricordo, sono passati tanti anni. Sannino invece chiede che ogni partita sia giocata come una finale».
Verderame: «Anche io non ricordo una frase particolare di Mangia, mentre Sannino ripeteva sempre che voleva avere a che fare prima con degli uomini e poi con dei calciatori».
 
 
Chi lascia più libertà in campo?
 
Lepore: «Io ho trovato più libertà con Mangia, e infatti ho segnato 10 gol giocando da esterno. Sannino invece, coerente con la sua idea di calcio, mi ha insegnato a sacrificarmi di più per la squadra ed è stato capace di tirare fuori il meglio di me a livello caratteriale».
De Luca: «Nessuno dei due! Né Sannino né Mangia ti permettono di rimanere in attacco ad aspettare: vogliono sempre che torni ad aiutare e che pressi come un dannato».
Verderame: «Sia Sannino che Mangia sono sempre organizzati: se c’è libertà, è solo negli ultimi metri in fase d’attacco. In fase difensiva e di non possesso non c’è invece scelta per nessuno: decidono loro».
 
Parlano molto con i giocatori?
 
Verderame: «Credo sia giusto che l’allenatore abbia un rapporto di dialogo con i più esperti e con entrambi ci si confrontava su argomenti tecnici. A questo aggiungo che nessuno dei due ha mai chiuso la porta in faccia a nessuno anche per argomenti extracalcistici».
Lepore: «Sannino parla più che altro al gruppo, alla squadra. Mangia invece ogni tanto mi faceva la battuta e, se giocavo male, in settimana mi chiedeva “domenica me la fai vincere la partita?».
De Luca: «In allenamento entrambi ti motivano, prendendoti da parte, ricordandoti che se fai bene può essere la svolta, può cambiare la vita. Meno parole invece prima della partita, più che altro sguardi con cui ti fanno capire che credono in quello che puoi fare». 
 
Come festeggiano le vittorie?
 
De Luca: «Se le partite erano tese, come la semifinale Scudetto dell’anno scorso con la Fiorentina, Mangia entrava negli spogliatoi e scaricava la sua felicità urlando, festeggiando con grande gioia. Sannino invece si tratteneva di più e pensava subito alla partita successiva».
Lepore: «Mangia era alle prime esperienze ed era abbastanza posato, ma una vittoria è sempre una vittoria per cui un po’ si lasciava andare. Quando poi abbiamo vinto la serie D l’abbiamo buttato nella fontana di Piazza Montegrappa. Sannino invece era solito portarci in mezzo al campo e indicarci al pubblico, facendo capire che i protagonisti eravamo noi».
Verderame: «A fine partita si lasciano andare raramente: non mollano mai e dopo una partita ce n’è sempre un’altra. Per entrambi le vittorie sono un passo verso l’obiettivo. A fine campionato invece si lasciavano andare e festeggiavano. Confermo il lancio di Mangia nella fontana: è uno dei pochi ad averci fatto il bagno».
 
Hanno le carte in regola per allenare in serie A? Chi è più “personaggio”?
 
De Luca (nella foto): «Sannino forse ha fatto qualcosa di più per meritarsi la serie A: ha centrato tre promozioni in fila e ha creato a Varese qualcosa di unico. Mangia invece si è trovato al posto giusto nel momento giusto, ha creduto in Sogliano e Sogliano in lui. Ora sta dimostrando di meritarsi la serie A e di poter guidare una squadra di alto livello come il Palermo. Tra i due probabilmente è più personaggio Sannino, anche se Mangia gli assomiglia in certi modi di fare. Sannino a volte è anche buffo quando ti insulta e sbraita, Mangia invece nei 90′ in panchina è pazzo e “sta addosso” a tutti, giocatori in campo, giocatori in panchina, arbitro, guardalinee, quarto uomo, tifosi, panchina avversaria».
Lepore: «La meritano tutti e due e entrambi stanno dimostrando il loro valore nelle rispettive squadre: spero che continuino così, hanno fatto tanta gavetta e meritano quello che stanno facendo, spero per loro possano salire ancora di più. Sannino è sicuramente più personaggio ed è uno che fa sempre “il cinema”».
Verderame: «Sicuramente sì: Sannino ha molta esperienza, era pronto per il salto, ha dimostrato di poterci stare. Devis ha avuto un battesimo ottimo: si è trovato a giocare contro la Beneamata, di cui siamo tifosi, e il risultato parla per lui. È giovane ma sta dimostrando di poterci stare. Sannino si è creato qui il suo personaggio, che non ha bisogno di presentazioni: sicuramente è uno che in panchina andrebbe legato. Mangia è un po’ diverso ma anche lui in panchina partecipa molto e ha tanta grinta».
 
Chi ha più presa sul pubblico femminile?
 
Lepore: «Sannino: prende in giro, scherza, “fa il figo” e lo sa fare».
Verderame: «Credo che le origini campane diano a Sannino quel qualcosa in più».
De Luca:«Sono d’accordo: Sannino».
 
Chiudiamo con il pronostico: chi vince Palermo-Siena?
 
Verderame: «Non tifo per nessuno. Spero sia una bella partita, poi vinca il migliore».
De Luca: «X e siamo tutti felici: 0-0 o 1-1».
Lepore: «Palermo, 2-1».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Settembre 2011
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