Tognola: “Non è una manovra, è un ricatto”

Il Primo cittadino si scaglia contro le scelte del governo sui comuni: «Perché non tagliano le spese militari?»

Daverio è un piccolo paese di poco più di 3mila abitanti: un centro storico tanto piccolo quanto grazioso e un sindaco che ricorda un noto laureato in filosofia, già sindaco di Venezia, Massimo CacciariAlberto Tognola, al secondo mandato nel comune della Valbossa, ha annunciato una chiusura simbolica dell’ufficio anagrafe del comune. «Vogliamo far passare un messaggio molto chiaro: con questa manovra non riusciremo più a concedere servizi ai nostri cittadini. I tagli previsti dal governo ci imporrano o di tagliare le prestazioni che fino ad adesso abbiamo erogato o di aumentare le tasse».
Il sindaco non riesce a capire la ragione che sta alla base del varo di una manovra così iniqua per i comuni: «Che risparmio pensano di ottenere? Questi tagli sono mortali per noi, per loro, invece, sono una briciola rispetto alle grandi cifre necessarie per raggiungere il pareggio di bilancio». Ma non sono solo i tagli a preoccupare Tognola: «L’accorpamento dei servizi previsto nel giro di due anni causerà inevitabili scomodità ai cittadini: questa scelta non si spiega, perché il disagio è decisamente superiore al risparmio».
Il primo cittadino di Daverio si rende conto del periodo difficile che sta attraversando il paese e avanza delle proposte: «Possibile che non si possa tagliare la spesa militare? Io ero negli Stati Uniti nel 1991 e la prima cosa che fece Clinton fu quella di chiudere delle basi militari. Vogliono diminuire il numero di giunte comunali? – si chiede scocciato – ma ridurre lo stipendio e il numero dei parlamentari? Io faccio il sindaco a tempo pieno, guadagno 1500 euro e sono contento così».
E parlando della decisione di Fontana dice: «Se ha voluto restare nella Lega, giusto rinunciare alla carica di presidente dell’Anci Lombardia. Il carroccio ha deciso di appoggiare una manovra antipopolare: penso che ne pagherà le conseguenze dal punto di vista elettorale».
Non nutre alcuna speranza, il sindaco, sulla possibilità di un dialogo per togliere queste ingiuste misure che non fanno altro che penalizzare i cittadini dei comuni: «C’è poco da fare con questo governo: l’unico modo per migliorare la situazione è cambiare la maggioranza».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Settembre 2011
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