Barbacetto: “fondamentale una consulta antimafia”

Il giornalista del “fatto quotidiano”, grande esperto di criminalità organizzata, entra nel dibattito cittadino sulla proposta di una consulta antimafia. “Superate la paura reputazionale”

«Qualunque iniziativa che tenga alta l’attenzione sul fenomeno della mafia è estremamente positiva». E’ questo il giudizio di Gianni Barbacetto, giornalista molto esperto di criminalità organizzata, sulla richiesta da parte delle opposizioni in consiglio comunale di aprire anche a Busto Arsizio una consulta antimafia. «E’ uno dei pochi metodi che ha la società civile per difendersi -continua il giornalista- perchè polizia e magistratura arrivano, per definizione, quando l’appalto è già stato truccato o la tangente pagata. Se loro arrivano dopo, c’è bisogno di qualcosa che arrivi prima». E questo qualcosa è proprio la consulta antimafia. «Chiamatela consulta, assemblea o come volete, ma tenete alta l’attenzione» esorta Barbacetto. Porta l’esempio di Milano. Da quando «con la Moratti si negava l’esistenza stessa della mafia a Milano» alla giunta Pisapia che «avrà ben due commissioni, una politica e l’altra con un team di esperti guidati da Nando Dalla Chiesa».

«Non si può ridurre il fenomeno della criminalità organizzata alla “sicurezza”» come si vorrebbe fare a Busto, inserendo il tema della mafia nella già esistente commissione per la sicurezza, perchè «la mafia ti dà tanta sicurezza: non ti scippano dove c’è mafia, ma ti rubano pezzi di democrazia».
Al nord, oggi, sta succedendo esattamente quello che nei decenni scorsi accadeva nei paesi del meridione e cioè «la preoccupazione reputazionale: i comuni non vogliono sporcare il buon nome della propria città accostandolo alla mafia ma così non si fa altro che il gioco delle cosche».

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Pubblicato il 23 Novembre 2011
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