Fiom: “Dalla Regione solo promesse”

L’accusa del sindacato dei metalmeccanici della Cgil: “In un mese non è ancora stato fatto nulla. E intanto ci sono altri 1300 posti di lavoro a rischio tra Sisme, Whirlpool, Rsi, Anovo e Luxit”

La crisi del settore metalmeccanico in Lombardia si fa sempre più grave. La Fiom accusa direttamente la Regione Lombardia: «Un mese fa, dopo la manifestazione fuori dal Pirellone dei lavoratori metalmeccanici di Jabil, Bames e Mangiarotti, il consiglio regionale della Lombardia si impegnava ad attuare una serie di misure contro la crisi che sta mettendo in ginocchio il territorio. Tra queste: l’istituzione di una cabina di regia con le parti sociali per monitorare i problemi più acuti del tessuto produttivo, individuando interventi tempestivi ed efficaci; l’utilizzo di strumenti che la Regione ha a disposizione per consolidare occupazione e vocazione manifatturiera del territorio; l’attivazione di interventi sul mercato del lavoro per giovani, donne e over 45; il governo delle aree dismesse per favorire insediamenti produttivi, disincentivando le attività di carattere immobiliare; il sostegno del Made in Italy. Il consiglio ha incaricato la commissione competente di individuare: gli elementi normativi e programmatori per un rilancio del settore industriale; lo sviluppo della filiera della green economy; sostegni finanziari e di riconversione di specifici casi aziendali o comparti in difficoltà con l’obbiettivo del rilancio della produzione, mantenimento delle aziende e dell’occupazione sul territorio; possibilità di orientare i bandi regionali alla creazione di occupazione aggiuntiva. Tutte queste, però, sono rimaste belle parole al vento perché nell’ultimo mese la Regione non ha fatto nulla di concreto. E nel frattempo altri posti di lavoro sono stati persi. Si sono, infatti, aperte vertenze per licenziamenti e delocalizzazioni nelle seguenti aziende: Sisme di Como, Whirlpool di Varese, Rsi di Lecco, Anovo di Saronno, Luxit di Bergamo. In totale, in questi stabilimenti, sono oltre 1300 le lavoratrici e i lavoratori che rischiano di restare senza un lavoro. Sembra che alla classe politica della Regione Lombardia importi soltanto di non perdere il proprio di posto – dice Miro Rota, segretario generale Fiom Cgil Lombardia. – Degli altri, invece, se ne frega. Qui servono misure urgenti e tempestive per contrastare la crisi e l’emorragia di posti di lavoro. Chiediamo a Formigoni e ai suoi di provare a immedesimarsi anche solo per un minuto nei panni di queste famiglie che senza un lavoro rischiano di finire allo sbando. Non ci vuole molto per capire il disastro verso cui stiamo andando. E’ ora – conclude Rota – che le istituzioni si impegnino concretamente e al più presto per risolvere i problemi del territorio. Ricordiamo che in Lombardia ci sono 70mila cassa integrati soltanto nel metalmeccanico e che oltre 15mila dipendenti di oltre 110 aziende metalmeccaniche vivono con i contratti di solidarietà».

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 24 Novembre 2011
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.