Luvinate racconta le cinque giornate di Milano
L'ultimo appuntamento per il 150 anni dell’Unità d’Italia presenterà il racconto delle cinque giornate. L'evento che cambiò Milano e l’Italia, avviando il processo dell’unificazione del Paese.
Saranno le "Cinque giornate di Milano" il tema del recital, a cura di Grande Orfeo e di Mario Chiodetti, in programma sabato 19 novembre 2011 presso il Salone del Centro Sociale di Luvinate ore 21.00, promosso dal comitato “Paolo Maspero Onlus”, per i Festeggiamenti dei 150 anni dell’Unita’ d’Italia in Casciago e Comuni limitrofi e dall’Amministrazione di Luvinate, con il sostegno della Fondazione Comunitaria del Varesotto Onlus.
Uno straordinario documento d’epoca, stampato pochi giorni dopo la fine dell’insurrezione dei Milanesi contro gli Austriaci, dal 18 al 22 marzo 1848, ha infatti consentito di vivere quasi in contemporanea i fatti, grazie al racconto in presa diretta dei protagonisti. Oltre 200 testimoni oculari hanno narrato in prima persona gli accadimenti sulle barricate erette dai cittadini, la reazione degli occupanti, le catture e le torture, con uno stile asciutto e cronachistico. Si legge, per esempio, in una delle pagine dedicate alla giornata di lunedì 20 marzo 1848. «Verso le dieci antimeridiane cominciarono a suonare a stormo le campane del vicino San Pietro in Gessate, e intanto, dietro le barricate verso il Borgo di Monforte, nelle ortaglie circondanti il Conservatorio, in quelle dell’Orfanatrofio maschile tra il Borgo della Stella e il Corso di Porta Tosa, e nelle altre al di à presso il Foppone e Borgo Fontana, avendo a compagni il contino Archinti con molti de’ suoi, l’ingegnere Cardani, i fratelli Modorati ed altri molti, con alcuni pompieri, cominciarono un fuoco sempre crescente di scariche di schioppi da caccia, fucili, carabine contro i Croati appiattati dietro gli alberi del bastione sin dietro alle case del dazio di Porta Tosa e dietro il muraglione del magazzino del Cagnola, con cavalleria schierata e cannoni che traevano a mitraglia».
L’intento del Grande Orfeo è stato dunque quello di ricostruire pagine di storia e di costume, sceneggiando parti del libro così trasformate in una lettura attorale, simile a una moderna “radiocronaca”, con l’accompagnamento musicale di brani risorgimentali registrati in dischi originali a 78 giri e di musiche dal vivo, con canto e pianoforte. Ci saranno anche arie celebri dell’epoca: “l’Inno di Garibaldi”, interpretazioni de “La Bela Gigogin”, “Addio mia bella addio” e altre canzoni popolari dell’epoca, come “La viuleta”.
Una serata dunque di storia, per vivere fra la musica e l’arte, uno dei passaggi fondamentali della nostra storia. Ingresso libero.
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