Notturno Giovani, quando un progetto “è avanti”
Si è concluso con un convegno il progetto dell'Informagiovani che ha coinvolto migliaia di ragazzi in attività inerenti alla musica. Alla giornata hanno partecipato esperti del settore
Si è concluso questa mattina, giovedì 24 novembre, il progetto "Notturno Giovani" con un convegno dal titolo "Notturno Giovani, musica e politiche giovanili tra pubblico e privato". Una giornata, come spiega Elena Emilitri responsabile di Informagiovani e capofila del progetto, che: «rispecchia quello che è stato questo progetto, una rete di patner ricca e afferente sia al pubblico che al privato e alle realtà di tipo sociali e a quelle tecnico musicali». "Notturno giovani" infatti, in meno di un anno, è riuscito ad organizzare attività per i ragazzi sopratutto nell’ambito musicale, proponendo concorsi come "Va sul palco", serate come "Summerfest", incontri con dibattito come "Spazio alla musica" che hanno coinvolto giovani da tutta la provincia ma anche artisti di fama nazionale.
Anche il convegno conclusivo, che ha visto una buona partecipazione, si è dimostrato un momento di confronto per tutti coloro che amano la musica e che la guardano come una professione per il futuro, sia che si parli di cantanti, sia che si parli di tecnici del suono.
Durante la giornata esperti del settore come Giorgio Prada, docente dell’Università degli studi di Milano, Bicocca e membro del centro studi “Riccardo Massa”, Gianni Gandini, scrittore, musicista e musicoterapista, Daniela Bozza, Mtv Italia, Stefano Laffi, ricercatore Codici – Agenzia di ricerca sociale hanno infatti, raccontato il mondo delle musica e il suo rapporto con i giovani sotto diverse sfaccettature. «Trovo questo progetto davvero ottimo – spiega Daniela Bozza di Mtv -. Credo che sia un modo per lavorare su un doppio binario, da una parte prevenire il disagio giovanili fornendo loro la possibilità di esprimersi artisticamente su qualcosa di concreto, dall’altra permettere alle band di fare "la gavetta", di trovare spazi dove suonare. In Italia non c’è ancora l’idea che la musica possa significare anche la possibilità concreta di un lavoro ed è importante dare ai ragazzi i mezzi per costruirsi in questo campo a 360°».
Spazio anche agli interventi di coloro che hanno collaborato direttamente a questo progetto, come Massimiliano Potenzoni, Linda Potestà e Fabio Ramella, educatori professionali Cooperativa Sociale Naturart che hanno organizzato e monitorato fin dall’inizio tutti gli eventi. Interessanti anche le testimonianze di band come "Il triangolo", vincitrice dell’ultima edizione di "Va sul palco" o dei "Numa Sosa & the Guachos" di ritorno da un viaggio "musicale" a Bilbao.
Visione varesina e non, quelle delle etichette indipendenti Ghost Records e Tube Rocords e del CFM di Barasso mentre da Cantù è arrivata la testimonianza di David Marelli e Alessandro Tommasoni per l’Agenzia La Frequenza.
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