2065: saremo 61 milioni, un italiano su 4 straniero

Lo rivela l'Istat nell'ultima ricerca demografica che "fotografa" il Paese fra mezzo secolo. Gli ultra 65enni, saliranno dal 20,3%, al 32%, nel 2043

anziani fotoTra poco più di cinquant’anni saremo in oltre 61 milioni di italiani. Saremo più vecchi, percentualmente, rispetto ad oggi, e un quarto della popolazione sarà di origine straniera.
È quanto rivela l’Istat con una previsione demografica realizzata utilizzando il cosiddetto modello per componenti (cohort component model), secondo il quale la popolazione, tenuto conto del naturale processo di avanzamento dell’età, si modifica da un anno al successivo sulla base del saldo naturale (differenza tra nascite e decessi) e del saldo migratorio (differenza tra movimenti migratori in entrata e in uscita). Le previsioni sono articolate secondo tre distinti scenari.
Nel 2065, dunque, la popolazione residente in Italia attesa è pari a 61,3 milioni (scenario centrale). Tenendo conto della variabilità associata agli eventi demografici, la stima della popolazione oscilla da un minimo di 53,4 milioni ad un massimo di 69,1 milioni.
Sulla base delle ipotesi concernenti i movimenti migratori con l’estero e sulla base di un comportamento riproduttivo superiore a quello della popolazione di cittadinanza italiana, si prevede che l’ammontare della popolazione residente straniera possa aumentare considerevolmente nell’arco di previsione: da 4,6 milioni nel 2011 a 14,1 milioni nel 2065, con una forbice compresa tra i 12,6 ed i 15,5 milioni. Contestualmente, nel periodo 2011-2065 l’incidenza della popolazione straniera sul totale passerà dall’attuale 7,5% a valori compresi tra il 22% e il 24% nel 2065, a seconda delle ipotesi.immigrato
L’evoluzione della popolazione attesa nello scenario centrale è il risultato congiunto di una dinamica naturale negativa per 11,5 milioni (28,5 milioni di nascite contro 40 milioni di decessi) e di una dinamica migratoria positiva per 12 milioni (17,9 milioni di ingressi contro 5,9 milioni di uscite).
La popolazione è destinata ad invecchiare gradualmente. Nello scenario centrale l’età media aumenta da 43,5 anni nel 2011 fino ad un massimo di 49,8 anni nel 2059. Dopo tale anno l’età media si stabilizza sul valore di 49,7 anni, a indicare una presumibile conclusione del processo di invecchiamento della popolazione.
Particolarmente accentuato è l’aumento del numero di anziani: gli ultra 65enni, oggi pari al 20,3% del totale, nello scenario centrale aumentano fino al 2043, anno in cui oltrepassano il 32%. Dopo tale anno, tuttavia, la quota di ultra 65enni si consolida intorno al valore del 32-33%, con un massimo del 33,2% nel 2056.
Le previsioni sono disponibili per genere, tipo di scenario, cittadinanza (residenti in totale, residenti stranieri) per tutti gli anni di previsione e per singola regione sul datawarehouse http://dati.istat.it oltre che sul sito tematico http://demo.istat.it.

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Pubblicato il 28 Dicembre 2011
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