Il sogno della “Padania indipendente” continua con un libro
Luciana Ruffinelli, consigliera regionale, e il giornalista Andrea Aliverti hanno presentato il loro libro “Padania è” che ne dimostrerebbe l’esistenza
«E’ da tutta l’estate che si parla di Padania in modo superficiale» e per questo Luciana Ruffinelli, consigliera regionale della Lega Nord ha deciso di scrivere un libro per cercare di capire se la padania fosse un’invenzione di Bossi o se avesse radici ben più antiche. E così la consigliera ha iniziato le ricerche insieme ad Andrea Aliverti, giornalista de “la Provincia di Varese” e dopo mesi di lavoro ieri sera hanno presentato a Busto il frutto del loro lavoro: “padania è”. Con questo libro «vogliamo dare motivazioni più profonde sull’esistenza della padania del semplice “esiste perchè c’è il grana padano”» dice Aliverti, riferendosi all’infelice uscita di Gianluca Buonanno. In 172 pagine gli autori provano a spiegare come la padania abbia radici che affondano fino ai tempi romani e che per questo «hanno creato un profondo spirito padano che chi abita queste terre sa riconoscere».
E a chi si chiede perchè in un momento come quello che stiamo attraversando sia così fondamentale il dibattito sull’esistenza della Padania, risponde il professor Stefano Bruno Galli, invitato alla presentazione. «La valle del Po non ha mai avuto un rapporto così svantaggioso in tutta la sua storia» spiega lo storico ad una platea che vedeva presente anche l’onorevole Francesco Speroni, celebre per le sue affermazioni contro il tricolore, snocciolando poi dati su come il «70% del fatturato italiano proviene dalle nostre terre» o di come ogni anno i padani «versino 140 miliardi di euro allo Stato centrale». Dati che, secondo Stefano Bruno Galli dimostrerebbero come lo Stato Unitario abbia fallito non riuscendo ad unire «un nord che si è sviluppato e un sud ancora fermo all’epoca feudale».
«Queste pagine -conclude Luciana Ruffinelli- potrebbero essere riassunte nel discorso che Umberto Bossi pronunciò il 15 settembre 1996 con la dichiarazione di “indipendenza dei popoli padani» e che, per “rispetto al Senatur”, è stata letta integralmente (qualcuno dei presenti la recitava anche a memoria).
E infatti, la stessa Ruffinelli commenta a margine che il «sogno rimane sempre quello di un “governo della padania” senza fratture al suo interno e spero che anche grazie a questo libro molte più persone crederanno in questo sogno». Sarà, ma forse è bene ricordare che i nostri padri fondatori, riferendosi all’Italia, parlavano di “una ed indivisibile”.
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