Ims, dichiarato il fallimento. Anovo, lavoratori salvi per un anno
Giornata intensa per le due aziende della zona: per la prima il tribunale di Padova ha accolto la richiesta avanzata da un debitore, per la seconda accordo raggiunto dai sindacati
Giornata intensa per le due aziende in crisi del Saronnese, con due notizie che arrivano entrambe nella tarda serata di lunedì. Per la Ims di Caronno Pertusella, i cui lavoratori sono in presidio permanente da oltre un mese e mezzo, giorno e notte, è arrivato il fallimento, dichiarato dal tribunale di Padova. Per la Anovo di Saronno, azienda tecnologica che conta oltre 250 lavoratori e per la quale si temeva la chiusura entro fine anno, i sindacati hanno raggiunto un accordo con la proprietà per la cassa integrazione di un anno per tutti i lavoratori. Ma andiamo con ordine.
Situazione Ims
La notizia della dichiarazione di fallimento era nell’aria da tempo, soprattutto da quando era emerso che la proprietà dell’azienda di via Bergamo che produce Cd e Dvd, non si era opposta alla richiesta di fallimento presentata da un creditore. Nella serata di lunedì è arrivata l’ufficialità della notizia, con il tribunale di Padova che ha accolto la richiesta, nominando come curatore fallimentare Michela Pivotti di Padova. Con questa nomina i sindacati richiederanno presto un nuovo incontro in regione Lombardia, perchè il caso della Ims era stato isolato dalle altre aziende in crisi, in quanto la situazione non sarebbe dovuta, secondo i sindacati, alla crisi del mercato, ma a una malgestione dell’azienda. I lavoratori, intanto, proseguono con le proteste sotto diverse forme, per far sentire la propria voce, ma soprattutto per cercare di salvare il salvabile e non far morire totalmente l’azienda.
Situazione Anovo Italia
Nelle scorse settimane, dopo mesi che si parlava di una crisi dovuta al fallimento della proprietà in mano a una multinazionale francese, era arrivata la temuta notizia del fallimento dell’azienda tecnologica di Saronno. I lavoratori hanno alzato la voce e protestato, chiedendo l’intervento del Ministero e del Comune: anche qui la crisi non sarebbe imputabile al mercato perchè l’azienda aveva sempre chiuso in pareggio. L’ultima protesta proprio nel pomeriggio di lunedì, poi l’incontro dei sindacati con la proprietà e l’accordo della cassa integrazione per un anno per tutti e 253 i lavoratori, a prescindere da come andranno gli accordi con altre società. Per ora non sono emersi altri particalari. Martedì è in programma un’assemblea dei dipedenti proprio per discutere l’accordo. Altri particolari emergeranno solo allora.
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