L’affetto del paese per le “sorelle d’Italia” della pallavolo
Lucia e Caterina Bosetti, dopo aver scalato la vetta del mondo con la vittoria alla World Cup, sono state accolte con l’affetto che solo l’ammirazione del paese a loro più famigliare poteva dare
Di successi in giro per il mondo ne hanno fatto il pieno. Ora hanno potuto sentire anche il calore e l’orgoglio della provincia di Varese e della loro Albizzate dove sono nate e cresciute: Lucia e Caterina Bosetti, le “sorelle d’Italia” della pallavolo, dopo aver scalato la vetta del mondo, sono state accolte con l’affetto che solo l’ammirazione del paese a loro più famigliare poteva dare.
Nella sede del municipio, proprio a pochi passi da quella casa dove vivono i genitori e dove riescono a tornare solo per brevi momenti tra le lunghe trasferte e le settimane di allenamenti, Lucia e Caterina sono state festeggiate con una cerimonia organizzata dall’amministrazione comunale. In una sala gremita di tanti volti familiari e di tante piccole pallavoliste che in loro vedono un sogno diventato realtà, le due atlete albizzatesi si sono raccontate attraverso le domande dei giornalisti Antonio Triveri, La Prealpina, e Eugenio Peralta, Varesenews.
Hanno giocato ai massimi livelli, in Italia e nel mondo; hanno vinto tutto quello che quest’anno si poteva vincere. Potevano anche montarsi la testa. Ma il loro ritorno a “casa” da “gloriose vincitrici” è stato un vero insegnamento: non c’è traccia nei loro volti e nelle loro parole nemmeno per un pizzico di superbia. Solo tanta determinazione ammorbidita dalla sincera commozione e gratitudine per l’affetto che stanno raccogliendo dopo la vittoria del World Cup a Tokyo.
Ed è con questo atteggiamento che hanno raccontato ai presenti il sogno appena vissuto, in un racconto dove pochissimo spazio hanno concesso a loro stesse e molto al gioco corale di tutta la squadra.
Bandito ogni personalismo, anche le domande sulla celebrità raggiunta sono diventate l’occasione per rilanciare il merito di tutto il gruppo: loro, sorelle arrivate insieme alla vetta più alta della loro passione, potrebbero raccogliere a mani basse i piaceri della celebrità. Invece, nel modo di pensare delle Bosetti, la grande attenzione mediatica altro non è che «un’occasione per rilanciare la pallavolo nel suo insieme e accrescere l’entusiasmo per questo sport».
Così, il racconto è stato condito solo della passione e della felicità, dopo tanti sacrifici, di aver raggiunto un traguardo così importante.
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