Recalcati: “Vittoria sudata ma meritata”

Il coach della Cimberio felice dei due punti: "Siamo in un momento difficile, abbiamo perso molti palloni ma sono fiero della capacità di reagire che ha mostrato la squadra"

Il tecnico della Cimberio Carlo Recalcati accoglie con grande felicità i due punti conquistati e analizza così la gara: «Sicuramente non è stata una bella partita – esordisce il coach biancorosso –, ma ci teniamo molto stretta questa vittoria perché l’abbiamo fortemente voluta. Non è giusto e non vogliamo accampare scuse, ma sappiamo di essere in un momento di difficoltà: avendo questi problemi da gestire, dobbiamo essere contenti di aver vinto in questo modo. Abbiamo dovuto sudarcela fino in fondo, contro una squadra che ha messo in campo tutto quello che aveva sia dal punto di vista tecnico che atletico».
L’arbitraggio non ha convinto, scontentando un po’ tutti: «Agli arbitri ho detto che è stata una partita molto difficile da gestire: tanti contatti, spinte, rincorse, gioco sporco… Da questo noi però tiriamo fuori un aspetto positivo perché significa che siamo in grado di vincere anche gare così e non affidandoci solo a tecnica o tattica». Recalcati entra poi nello specifico della gara: «Mi verrebbe da dire che abbiamo vinto perché più bravi di loro e perché abbiamo perso tre palloni in meno. Le palle perse restano però 25, tante. Si sono viste comunque due squadre che hanno cercato di abbozzare attacchi, di difendere, ma queste situazioni sono state influenzate dalla foga, dalla reattività, dall’agonismo. Ci teniamo strette questa capacità di reagire, di giocare in queste condizioni. Sicuramente vorremmo giocare anche meglio: voglio essere obiettivo come sempre siamo nelle critiche verso noi stessi. A tal proposito approfitto per precisare una cosa – prosegue il tecnico, intenzionato a spiegarsi dopo qualche polemica sorta in settimana –: mi è stato chiesto se mi sono date fastidio le critiche su squadra e giocatori e ho risposto di sì. Questo però non era rivolto né alla stampa né ai tifosi che hanno sempre diritto di critica. Mi dispiace invece se le critiche vengono dal nostro interno: ogni singolo giocatore va tutelato e spinto a fare il meglio. Tutta la società deve però andare nella stessa direzione: questo è il mio modo di concepire la squadra e la società e il mio pensiero in settimana, purtroppo frainteso, era questo». Recalcati chiude poi tornando sull’importanza della vittoria contro Biella: «Quest’anno passiamo un buon Natale e questo non è da trascurare soprattutto quando hai qualche problemino che ti porti dietro».
 
Massimo Cancellieri, tecnico dell’Angelico, si presenta in sala stampa molto più tranquillo rispetto a come aveva lasciato il campo: «Oggi siamo stati aggressivi ma abbiamo capitalizzato poco in attacco, sbagliando tiri facili e perdendo davvero troppe palle. In trasferta 28 palle perse sono troppe e c’è rammarico perché senza questi errori si poteva vincere. Credo che la giusta chiave di lettura sia questa, unita alla troppa fretta nei momenti in cui la gara era punto a punto: abbiamo forzato tanti tiri cercando di recuperare alla svelta e la fretta, fuori casa, porta a prendere break». Biella ha subìto molto il gioco in post-basso di Diawara: «Non avendo a disposizione i lunghi – il tecnico fa riferimento ai problemi di falli – è ovvio che ci si può speculare e Varese è stata bravissima nel farlo. Per cercare di fermare Diawara abbiamo provato ad alternare la difesa, ma quando scendeva lui saliva Kangur. Ripeto però che abbiamo fatto molta fatica dovendo giocare coi piccoli e su questo Varese è stata brava a speculare». Il discorso scivola inevitabilmente sull’arbitraggio ma il tecnico non calca eccessivamente la mano: «Mi sono sentito abbastanza penalizzato – spiega con toni pacati –. Se mi lamento non è perché faccio il veterano, anche perché non credo che prendere un tecnico serva a girare le partite. Non sono mai stato espulso in carriera e in genere non protesto: se l’ho fatto stasera un motivo c’è. È giusto che prendo il tecnico se mi lamento, ma sta al buon cuore di tutti capire il perché l’ho fatto. I falli ci hanno penalizzato e quando si gioca con quintetti a cui non si è abituati si fa fatica, soprattutto contro una squadra forte sulle ali e che sa colpire spalle a canestro come Varese». 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Dicembre 2011
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