Cattaneo: “La politica non si fa con i ricatti”

Bossi minaccia Berlusconi e lancia messaggi trasversali a Formigoni. A rispondere e spiegare il suo punto di vista sulla vicenda che coinvolge la giunta che governa la Lombardia è l’assessore del Pdl Raffaele Cattaneo: «La Padania titola: "Mollare Monti o cade la Lombardia"; Bossi tuona: "Ne stanno arrestando uno al giorno… Da soli vinciamo ovunque… Formigoni i soldi della regione sono i soldi dei lombardi… Berlusconi o fai cadere Monti o noi mandiamo a casa Formigoni…". In Lombardia dunque si preannuncia un temporale. Tuoni, fulmini e saette porteranno al diluvio? Non ne sarei così convinto. Vediamo perché – spiega Cattaneo -. Oggi la Lega ha problemi soprattutto all’interno: negare le divisioni tra "cerchio magico" e "barbari sognanti" é come, per dirla con Salvini, negare che a Milano esistano interisti e milanisti! In questi casi indicare un nemico esterno (Monti) serve per compattare le divisioni interne, che la manifestazione di domenica non sembra certo aver sedato. E un falso scopo per indirizzare altrove l’attenzione di tutti é di grande utilità tattica».

 

Cattaneo poi ribadisce un concetto già espresso, toccando il tema caldo delle prossime elezioni amministrative: «Se cade la Lombardia cade tutto il Nord. Mi sembra evidente che l’eventuale decisione di sfiduciare Formigoni non resterebbe senza conseguenze, non solo in Veneto o in Piemonte (cosa ne pensano Cota e Zaia si é già visto da alcune dichiarazioni), ma anche, lo dico solo a titolo di esempio, in Provincia e in Comune a Varese. Davvero alla Lega interessa tutto questo? Quali sarebbero le conseguenze? Far vincere la sinistra in tutto il Nord con buona pace del federalismo e della questione settentrionale, affidata nelle mani di Pisapia e dei suoi seguaci… Così si tutela il Nord e si rispettano i patti con gli elettori? Analogo discorso vale per l’ipotesi di correre da soli alle prossime elezioni amministrative: davvero la Lega ambisce a perdere che so in provincia di Como (dove é uscente il cantore leghista Carioni) o nella sua Betlemme Cassano Magnago o a Tradate dove sindaco uscente é l’ex segretario provinciale Candiani? Vedremo, vedremo…Bossi é il capo, la sua parola non si discute! Ma siamo sicuri che la pensino proprio tutti così? Per esempio sarei curioso di sapere cosa ne pensa davvero Maroni di questa prospettiva? Vedo che dalle prime dichiarazioni dice che bisogna fare politica, non ricatti. Giusto! Fare politica, quella vera, é proprio ciò di cui abbiamo bisogno se vogliamo recuperare il consenso perduto. Vale per il Pdl e anche per la Lega. E non penso basti attaccare il governo per ridare fiducia agli elettori».

 

Infine l’assessore regionale analizza l’aspetto politico della vicenda: «Il problema politico oggi é dare risposte al Nord: alle sue imprese e ai suoi ceti produttivi che unici possono tirare la crescita del Paese (o riparte la crescita o siamo tutti morti); alle sue istituzioni, a partire dai Comuni fino alla Regione che non ne possono più di essere virtuosi a babbo morto, costretti sempre a pagare le inefficienza altrui; alla sue realtá sociali che continuano a costruire sempre più strozzate da tasse e burocrazie varie – chiosa Cattaneo -. Chi é interessato davvero a questa azione politica? Maroni qualche tempo fa ventilava una prospettiva "bavarese": far nascere una sorta di partito del Nord in grado di essere forza largamente maggioritaria in questa parte del Paese e di condizionare comunque gli equilibri nazionali, come fu la CSU di Strauss in Germania o il partito catalano di Pujol in Spagna. Mi sembra un tema politico di grande interesse. Anziché rincorrere l’improbabile ipotesi di mandare a casa Formigoni, che tra l’altro sull’uso dei soldi dei lombardi ha davvero tutti i numeri in regola, c’è qualcuno interessato a discutere seriamente di questa prospettiva? Io lo sono! Vedremo…».