Tra Ministero e Lombardia è scontro sulle iscrizioni a scuola
Il Ministero attiva l'iscrizione on line, ma la Regione in una nota ribadisce la superiorità del modello lombardo che coinvolge e responsabilizza i presidi degli istituti di provenienza
Presentato ieri, giovedì 12 gennaio, dal Ministro dell’Istruzione Profumo, il progetto "Scuole in chiaro" trova già resistenze.
La Regione Lombardia, infatti, ha inviato alle scuole una circolare in cui si chiarisce che l’iscrizione al ciclo superiore deve avvenire secondo le modalità standard adottate in Regionee che si basano sulla presentazione della domanda alla scuola di appartenenza chiamata a inoltrarla all’istituto prescelto dall’alunno e, in contemporanea, all’anagrafe studentesca lombarda.
Il grande sforzo digitale compiuto dal ministero, quindi, sfuma: la registrazione al sito con l’inserimento della richiesta da parte del singolo genitore non potrà prescindere dalla presentazione di una domanda cartacea alla segreteria della propria attuale scuola.
Il punto delicato è il rapporto diretto cittadino Ministero che "bypassa" totalmente Province e Regioni, impegnate con ruoli di regia dell’offerta formativa sul territorio. Inoltre, il modulo on line predisposto dal Ministero dimentica, di fatto, l’obbligo della scuola di provenienza di ogni alunno di certificare il proseguimento dell’obbligo formativo al grado superiore.
In attesa della circolare regionale alcuni presidi temevano di dover fare una sorta di pellegrinaggio di scuola in scuola alla ricerca dei propri alunni "digitalizzati".
« Questo è un sistema che non va bene – il commento secco dell’assessore provinciale Bonfanti – Io l’ho rimarcato più volte nelle sedi opportune. Al di là del problema dell’iscrizioni, chi controllerà, poi, che le scuole dichiarino sul sito del Ministero l’effettiva offerta formativa approvata in Regione? Io invito tutti i genitori a prestare molta attenzione a ciò che viene riportato sul sito del Ministero relativamente a ogni singola scuola e invito tutti a seguire il vecchio sistema di iscrizione nelle scuole di grado successivo, servendosi, cioè, di modelli cartacei da depositare in segreteria dell’istituto attualmente frequentato».
Critiche all’ iscrizione on line sono state mosse anche circa le varianti legate, per esempio, al ciclo primario dove si possono scegliere tra 24, 27, 30 o 40 ore, con pomeriggi o senza, su cinque o sei giorni, opzioni in questo momento non previste dai moduli on line: « Il sistema ministeriale risponde a un ‘esigenza di informatizzazione sentita – commenta Claudio Merletti, dirigente dell’Ufficio scolastico varesino – attualmente, però, è ancora prematuro affidarsi solo a quello. Meglio optare per la prassi consolidata ormai negli anni e che, in Lombardia, ha raggiunto livelli organizzativi ottimi».
Dal 20 gennaio, quindi, gli istituti potranno raccogliere le domande di iscrizione al ciclo successivo, domande che verranno poi caricate nel sistema dell’anagrafe regionale e inviate , dopo il 20 febbraio, alle scuole superiori.
« Vorrei anche tranquillizzare genitori e studenti del secondo anno tecnico – aggiunge Bonfanti – nonostante non ci sia ancora l’ufficialità, noi abbiamo sollecitato le scuole e fornire tutte le indicazioni sulle specializzazioni del triennio che si attiveranno, così da poter offrire già informazioni concrete con cui orientarsi»
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