“La grande illusione: se ti droghi, inganni te stesso”

Lezione di vita per gli studenti del liceo Ferraris. In cattedra, un giovane ex tossicodipendente che racconta la sua storia, sfatando miti e certezze infondate

La canna è dannosa quanto una sigaretta « La droga è un’illusione. Una falsa soluzione» Paolo Stucchi, classe 1989, è un testimonial. È uno che ha provato, sperimentato ed è sopravvissuto. E oggi gira per le scuole a raccontare agli studenti, solo di qualche anno più giovani di lui, che non ne vale la pena: « Io ho iniziato a 14 anni e ho fatto tutte le esperienze possibili della dipendenza: alcol e droghe. Ho fatto cose terribili, vissuto esperienze impossibili. E sono stato miracolato. Oggi racconto ai ragazzi ciò che mi è accaduto non per spaventarli o per incuriosirli, ma per far loro sorgere un dubbio».

Questa mattina, Paolo è stato ospite del liceo Ferraris di Varese. Tre ore di incontro con sessanta studenti di quarta e quinta con il progetto "Narconon": « Grazie a mia madre sono riuscito a uscire da quella fase della mia vita. È stata lei a telefonare dopo che si è resa conto che io non ci sarei mai riuscito con le mie forze. Ho fatto mesi di riabilitazione, senza farmaci, solo con vitamine e integratori. Sono stato malissimo sia fisicamente sia mentalmente. Poi, una volta ritrovato, mi sono reso conto che i problemi che cercavo di superare quando avevo 14 anni, erano ancora lì, in un angolo della mia stanza che mi gaurdavano».

Il progetto educativo scelto dalla professoressa Maria Leotta, referente scolastica dei progetti alla salute e agli stili di vita, è caratterizzato dal confronto tra pari: « Non ho voluto medici o docenti o poliziotti. Solo un ragazzo, con la sua esperienza e la sua testimonianza per arrivare al cuore di questi studenti. I nostri giovani spesso si scontrano contro un muro di gomma che noi adulti innalziamo. Quindi, un dialogo tra pari mi è sembrato efficace e diretto».
Il progetto viene proposto alle scuole superiori e alle medie: i solito, la prima canna arriva in terza media o prima superiore. Per gioco e poi per abitudine. Meglio dire assuefazione» racconta Paolo.

E, in effetti, i ragazzi hanno partecipato con attenzione all’incontro: per due ore hanno seguito la lezione sulle droghe, hanno appreso che una sigaretta e una canna sono entrambe dannose, che la marijuana dà assuefazione come qualsiasi altro stupefacente, che le droghe sintetiche possono provocare allucinazioni negative che ti fanno stare malissimo: « Ci sono molte, troppe idee sbagliate sulla droga – spiega Paolo – Negli anni ’70 e ’80 i ragazzi morivano perchè non si conoscevano gli effetti delle droghe. Oggi c’è troppa informazione: internet contiene tutto e il contrario di tutto, si fa confusione e, nel grande marasma, chi ha interessi economici alimenta l’insorgere di false notizie per ingrandire i propri traffici». 

Maggiore informazione e comunicazione: « Nella mia lunga esperienza di tossicodipendente e, ancora oggi quando vado tra i giovani, vedo che, alla base, c’è sempre un difetto di comunicazione: ci si sente incompresi dai genitori ma anche dagli altri. Così ci si tuffa in una realtà falsata sperando di ingannare gli altri. Ma alla fine si inganna solo se stessi»

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Febbraio 2012
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