Due anni fa ci lasciava Marino
Bergamaschi era impegnato su molti fronti: direttore dell'associazione artigiani, università dell'Insubria, consigliere di Varese web e tanto altro. Morì colpito da un infarto subito dopo una riunione a Milano
Sono passati due anni. Ricordo come ora la telefonata di Giorgio Merletti poco dopo l’alba. Con una voce rotta dall’emozione e dal dolore mi annunciava la morte di Marino Bergamaschi. Fu uno shock, una di quelle notizie che sai non lasceranno niente come prima, perché il patrimonio di ogni persona è insostituibile.
L’incipit del mio saluto pubblico citava una sua frase tipica: "Con moto andante ondoso". Rispondeva così ogni volta che gli chiedevo come stava. Un’espressione che era proprio la sua immagine, fisica, quanto del suo pensiero. Non perché ondeggiasse, un po’ in balia di eventi e situazioni, anzi. Quel "moto andande ondoso" simboleggiava anche quanto avesse chiaro le difficoltà di un momento storico pieno di contraddizioni. Grandi opportunità, ma anche grandi rischi.
Marino non aveva alcun timore del cambiamento e si infilava nelle situazioni con grande slancio. Un uomo che ne aveva viste tante, dagli anni delle forti battaglie sindacali, ai vertici della Cisl, a quelli della guida di una grande organizzazione imprenditoriale come l’associazione artigiani. Era coltissimo, con una forte attenzione ai temi sociali ed economici, ed esplorava a 360° questi mondi.
Un vero piacere confrontarsi con lui, anche quando si incaponiva sulle cose.
Lo ricordo con quello sguardo dolce e sorridente ogni volta che si entrava nella sfera più privata, intima, familiare. Oggi mi resta la curiosità di sapere cosa avrebbe detto rispetto ai grandi cambiamenti che sono intervenuti in questi due anni. Questa è una di quelle cose che, insieme alla parte affettiva, fa sentire di più la mancanza di chi ci lascia. Ma il patrimonio di quello che ci resta è ancora così bello e vivo, che non è poi così importante stare ad arrovellarsi il cervello cercando risposte inutili.
È stato un vero dono aver incontrato Marino, e averlo avuto al nostro fianco anche in questa avventura editoriale che è Varesenews. Un ringraziamento grande a lui e ai suoi cari per tutto quello che abbiamo fatto insieme in quegli anni.
Ciao Marino.
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