Il cardinale Scola consacra la cappella del Circolo

La piccola cappella posta nel monoblocco è stata consacrata con dedica a Papa Giovanni Paolo secondo. Molte le autorità ma anche i camici bianchi presenti

Il cardinale Angelo Scola insieme al direttore BergamaschiIl ricordo e l’affetto per Papa Giovanni Paolo secondo rivivono , da oggi domenica 15 aprile, nei fedeli che siederanno sulle panche della chiesetta dell’Ospedale di Circolo a Varese. Questa mattina, con una cerimonia ufficiale, il cardinale Angelo Scola ha consacrato la cappella dedicandola alla figura di Karol Wojtyla.

Una cerimonia intensa, che ha visto la partecipazione di molti esponenti della politica cittadina, con il sindaco Attilio Fontana e il vicesindaco Carlo Baroni, e poi gli assessori regionali Raffaele Cattaneo e Luciano Bresciani, quindi il prefetto Giorgio Zanzi e il rettore dell’Università dell’Insubria Renzo Dionigi. Presenti anche le autorità ecclesiastiche locali da monsignor Donnini, prevosto di Varese, a monsignor Luigi Stucchi, vicario della diocesi Varesina a cui succederà il prossimo 29 giugno Franco Agnesi.

L'altare consacrato della cappella ospedalieraPrima di entrare nella cappella, il cardinale ha salutato le autorità e qualche paziente che ha atteso il suo arrivo. Il prelato ha parlato dell’importanza di dare sollievo alla malattia ma anche di preparare all’incontro con l’infinito: « La morte non sarà l’ultima parola. L’ospedale è luogo di dolore ma anche di preparazione alla prospettiva umana della resurrezione. Il lavoro dei sanitari è fondamentale per dare ristoro ma anche sostegno verso l’infinito». Nel pubblico molti camici bianchi, primari infermieri e medici. 

A fare gli onori di casa, oltra al parroco Raffaele, il direttore generale dell’azienda ospedaliera Walter Bergamaschi che ha portato in dono lo stemma dell’azienda che si dà a chi va in pensione dopo una vita intera trascorsa al servizio della collettività: «Un piccolo presente per riconoscerle un ruolo fondamentale nella nostra comunità». In dono anche il libro che ricorda la lunga storia dell’ospedale nato nel 1200 come risposta ai bisognosi della città per volontà della cittadinanza che ha sempre dimostrato altruismo e generosità verso i più deboli. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Aprile 2012
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