Ance: in provincia di Varese 5 milioni di euro sottratti alle imprese
L’edilizia organizza la giornata del decreto ingiuntivo, denominata “D. Day”: strumento per denunciare l’enorme ammontare dei crediti vantati dalle imprese e per avviare un’azione di diffida di pagamento alle amministrazioni competenti
Oltre cinque milioni di euro. A tanto ammontano i crediti vantati dalle imprese del settore edilizio nei confronti della Pubblica amministrazione in provincia di Varese. Il dato emerge dall’elaborazione di un censimento effettuato dall’Associazione costruttori edili (Ance) tra i propri iscritti in occasione del “D. Day”, la giornata del decreto ingiuntivo proclamata a livello nazionale per domani, martedì 15 maggio.
Si tratta di crediti derivanti da lavori regolarmente eseguiti e per i quali è già maturato il diritto all’emissione dello stato di avanzamento, ma che ancora non sono stati liquidati dagli enti territoriali che hanno assegnato appalti e commesse. Risorse economiche dovute alle imprese e in relazione alle quali sono già trascorsi i termini previsti, ma la cui erogazione è rimasta inevasa, con i relativi interessi. Anche nell’area territoriale varesina, infatti, sono rimaste inascoltate fino ad ora le richieste rivolte alle principali Amministrazioni locali affinché liquidassero automaticamente gli interessi di mora, come previsto obbligatoriamente dalla normativa sugli appalti pubblici.
«Anche le timide aperture del Governo, come quella che prevede l’obbligo di certificazione da parte degli enti locali dei crediti vantati dalle imprese per la cessione pro soluto al sistema bancario, sono state recentemente svuotate di efficacia – ha osservato in una lettera agli associati il presidente di Ance Varese Sergio Bresciani -. Inoltre, le altre disposizioni finalizzate ad accelerare i pagamenti alle imprese e cominciare a far emergere l’ingente debito pubblico, sono state finalizzate alle sole spese correnti, senza risolvere minimamente i problemi delle imprese di costruzioni».
A fronte di questa situazione e in presenza di una crisi che sta mettendo in ginocchio un intero settore e che impone a migliaia di aziende un razionamento finanziario fortissimo, i rappresentanti degli imprenditori dell’edilizia hanno ritenuto doveroso e necessario promuovere un’iniziativa di grande portata mediatica, che potesse sensibilizzare anche l’opinione pubblica su una condotta inaccettabile della pubblica amministrazione che, da una parte, impone alle imprese e ai cittadini sacrifici immani e, dall’altra, non é disposta a onorare i propri impegni.
Il "D.Day" è stato individuato come strumento per denunciare l’enorme ammontare dei crediti vantati dalle imprese e per avviare un’azione di diffida di pagamento alle amministrazioni competenti.
«Non solo una forma di protesta, ma una ulteriore manifestazione di serietà di fronte ai doveri e di fermezza di fronte ai diritti. Perché non siano vanificati il patrimonio di professionalità delle imprese di costruzione, la loro capacità di produrre beni di qualità e occupazione, contribuendo così alla ripresa economica e allo sviluppo sociale. Un patrimonio non circoscritto, ma esteso a una moltitudine di soggetti attivi nell’indotto dell’edilizia e che, ugualmente, pagano oggi il prezzo di scelte e decisioni prive di prospettiva».
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