Comi: “Con la Svizzera questioni da affrontare con chiarezza”
L'europarlamentare del Pdl commenta la notizia della ripresa delle trattative con la Confederazione
“Una risoluzione, approvata a larghissima maggioranza dal Parlamento europeo a Strasburgo durante la sessione plenaria di questa settimana, chiede alla Svizzera di revocare la decisione giudicata discriminatoria e illegittima di reintrodurre dal primo maggio delle quote per i permessi di soggiorno di lunga durata per i cittadini di otto Paesi dell’Unione di nazionalità slovena, ceca, slovacca, ungherese, polacca, estone, lituana, lettone. È una decisione sacrosanta perché le misure restrittive adottate dalla Confederazione elvetica limitano la libertà di circolazione di cittadini Ue sancita dall’accordo del 1999 e non trovano fondamento giuridico nei trattati vigenti tra la Svizzera e l’Unione europea. Anziché rincorrere misure restrittive, i rapporti con la Svizzera devono basarsi su un sistema di reciprocità e sulla cooperazione, questa è la via maestra”.
Lo comunica l’europarlamentare e coordinatore provinciale del Pdl di Varese Lara Comi.
“Le relazioni tra la Ue e la Svizzera – sottolinea Comi – sono regolate da circa 120 accordi che vanno rispettati. Nella risoluzione, che ho pienamente sottoscritto, il Parlamento europeo ha anche chiesto alla Commissione di indicare quali azioni siano state intraprese dall’approvazione della risoluzione dello scorso settembre 2010 che poneva il problema delle misure che rendono difficoltosa alle Pmi la prestazione di servizi nella Confederazione elvetica. Un ostacolo alla piena attuazione del mercato unico, alla cui partecipazione in futuro dovrebbe essere interessato anche quel Paese”.
“Fa piacere – sottolinea Comi – che il premier Monti sia intenzionato a incontrare a Roma il 12 giugno la presidente della Confederazione elvetica, Eveline Widmer-Schlumpf, come ha riferito ieri sera ospite in un trasmissione televisiva. Dopo l’apertura del tavolo, con la Svizzera vogliamo che vengano affrontate con chiarezza tutte le questioni che interessano anche l’Italia e la Lombardia, da quella dei frontalieri, che finalmente si è sbloccata ed è molto sentita nel Varesotto, ai possibili accordi sui depositi fiscali per il recupero dei capitali sul modello applicato da Germania e Gran Bretagna. Le rassicurazioni della Commissione sul fatto che quegli accordi bilaterali rispettino i necessari parametri, escludendo che siano a rischio di infrazione in ambito Ue o di violazione delle regole Ocse, sono di buon auspicio per analoghe iniziative da parte del nostro Paese”.
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