Rapinano la macelleria con il bambino in braccio
Marito e moglie (col figlio piccolo in braccio) sono entrati nel negozio chiedendo l'elemosina poi, di fronte al rifiuto del proprietario, aggredendolo e rubandogli l'incasso. Gli agenti del commissariato li hanno subito arrestati
Prima entra la moglie, col figlio in braccio, a mendicare e poi interviene il marito che con minacce e spintoni sottrae l’incasso e, insieme alla moglie, scappa su un’auto guidata da un terzo. Sabato 5 maggio, intorno alle 20, una volante del Commissariato di Busto Arsizio è intervenuta presso una macelleria islamica su richiesta del proprietario, un cittadino egiziano che ha denunciato di aver subito una rapina da tre cittadini stranieri, una donna e due uomini.
Sul posto, gli operatori del Commissariato hanno raccolto le dichiarazioni del negoziante: poco prima era entrata nel negozio una donna tunisina, già nota al denunciante, con un bambino in braccio chiedendo del denaro per sfamare il piccolo. Il negoziante, che già aveva ricevuto richieste di denaro dalla medesima donna in passato, ha rifiutato. A questo punto un algerino ha fatto irruzione nel negozio per dare manforte alla donna e, con minacce e spintoni, è riuscito a raggiungere la cassa e ad aprirla, asportando circa 1.000 euro. I due sono poi saliti a bordo di un’automobile parcheggiata all’esterno, ove li attendeva una terza persona.
Le ricerche dei tre sono scattate immediatamente e, grazie alla ricostruzione della vittima che conosceva di vista almeno due dei suoi aggressori, si sono indirizzate subito verso il rione Sacconago. Poche ore dopo, individuata l’automobile, gli operatori del Commissariato sono riusciti a identificare i tre malviventi. Si tratta di una cittadina tunisina di 30 anni, di un tunisino di 40 anni con precedenti di polizia, e di un cittadino algerino di 52 anni, tutti residenti a Busto Arsizio. Il denaro è stato rinvenuto nella borsetta della donna. I tre sono stati denunciati per rapina.
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