“Biblioteca e Truffini, il Comune deve decidere cosa farne”
La risposta dei vertici della Seprio Servizi dopo le valutazioni del Ministero delle Finanze: “Situazione dovuta a crediti da riscuotere dai cittadini e dal Comune”
«La Seprio Servizi è un’azienda in buona salute». Ad affermarlo sono l’amministrazione unico della società, Antonio Papale, e il direttore Stefano Moroni. I due hanno convocato una conferenza stampa venerdì mattina per esprimere le posizioni della società in merito al documento di 160 pagine inviato dal Ministero delle finanze, con l’analisi delle “criticità” emerse durante la verifica del Mef nei mesi scorsi. La Seprio ha risposto inviando al Ministero e al Comune un proprio documento, in cui si evidenziano diverse problematiche che hanno portato alla situazione economica attuale: l’insolvenza da parte dei cittadini per i pagamenti della Tariffa rifiuti (Tia) per circa 1,3 milioni di euro, ma anche la gestione degli immobili della Biblioteca Frera e di Villa Truffini, ceduti dal comune a Seprio, la quale paga un mutuo per questa acquisizione. Immobili di cui il Comune, come chiede la società, dovrà decidere nei prossimi giorni cosa farne: se riprenderli come richiede Seprio (ma questo comporterebbe accollarsi il Mutuo della società), o cederli totalmente alla municipalizzata.
Il verbale del Ministero delle finanze e risposte
La dirigenza della Seprio Servizi ha lamentato il fatto che fosse stata pubblicata solo la sintesi del documento del Ministero. Pubblichiamo quindi la versione integrale di 160 pagine a questo link.
Inoltre, pubblichiamo per intero i documenti forniti durante la conferenza stampa. A questi link le dichiarazioni dell’amministratore unico Papale, e del direttore Moroni. I due rispondono quasi punto a punto al documento del Ministero.
Moroni ha evidenziato come nel documento di ci sia, insieme alle criticità espresse dalla ragioneria dello Stato, anche «il riconoscimento inequivocabile che la gestione della Seprio è stata sana e corretta. Lo trovate alla pagina 64 della relazione e in molte sue parti». (video: intervista a Moroni)
Frera e Truffini
Dichiarazioni rilasciate a commento della conferenza stampa sul futuro dei due edifici. «Oggi la società è proprietaria dei beni immobili e ne ha sostenuto il costo – ha spiegato Papale -. Provvede a manutenterli sia in termini ordinari che straordinari. Abbiamo già esposto i nostri intendimenti negli atti sin qui trascorsi per la risoluzione del problema. Nell’assemblea del 26 giugno vi è all’ordine del giorno la richiesta di trasferimento immediato del possesso e del godimento dei beni, tale da consentire a Seprio di ragionare sul futuro degli stessi immobili». In pratica il 26 giugno l’assemblea dei soci, cui parteciperà il Comune come socio unico, dovrà decidere cosa fare degli immobili comunali perché Seprio ha spiegato di averne la proprietà, ma non il godimento. Le proposte che porterà sul tavolo la società sono diverse: «Dire che oggi Frera e Truffini non sono un problema per Seprio è falso. Sono un problema. Ma è altrettanto vero che Seprio fino a oggi ha onorato i propri debiti – ha aggiunto Moroni -. È evidente che nel momento in cui Seprio non può disporre di quelle proprietà, o che il comune non può riappropriarsene, sempre che lo possa fare, la Seprio o continuerà a far lavorare i suoi dipendenti per avere economie oltre le corde dell’aziende, o difficilmente l’azienda potrà avere un’alternativa se non chiedere di venire in possesso di questi beni. Per quale scopo? Non spetta a me, io le proposte le ho fatte. Se fossi un liquidatore, nel patrimonio attivo ci sono gli immobili, di questi ne devo poter disporre. Che mi arrivi l’affitto di un bar o la proposta di acquisto di un ente esterno, questo non mi interessa. Il problema di Seprio oggi è che vanta 1,3 milioni euro di crediti da utenze Tia e milioni di credito da parte dell’ente controllante. Non offuschiamo questa cosa col fatto che Seprio acquistò questi beni, la relazione ispettiva ha già ampiamente trattato l’argomento. Nella nostra risposta al Ministero abbiamo ritenuto che non si debbano dare ulteriori elementi per giustificare questo atto».
Non si esclude quindi che, come sottolineato da Papale rispondendo a una domanda che «la Frera così com’è, è un immobile che è stato utilizzato malissimo. Inoltre, sono state date alle associazioni gli spazi e non pagano un centesimo. Questa situazione non c’è in nessun’altra parte del mondo. Quegli spazi si potrebbero utilizzare meglio, frazionarli, razionalizzarli, tutto si può fare. Se si deve gestire con criteri privatistici, si deve attuare il contrario di quello fatto finora». «Oggi un buon amministratore deve poter pensare di avere una cosa che può produrre del reddito per assolvere a un costo – ha concluso Moroni -. È chiaro che se io ho all’interno la biblioteca non potrò farlo, ma se in villa Truffini potrò abbassare quel costo cercherò di farlo. È una cosa normale, lo capisce anche mio figlio. Questo chiediamo all’amministrazione comunale».
La scadenza del 30 giugno
Una scadenza importante quella del 30 giugno. In quella data la Seprio dovrà interrompere, come richiesto anche dal Ministero, una serie di servizi di cui si è occupata fino a oggi: manutenzione delle strade, del verde pubblico, illuminazione, gestione degli impianti sportivi. «Noi abbiamo proposto che le manutenzioni che oggi Seprio svolge rientrino nella disponibilità dell’Ente – ha spiegato Moroni -. Ed è già stato deliberato nell’assemblea dei soci lo scorso marzo. Però deve esserci anche un provvedimento da parte del consiglio comunale».
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