Cava Nidoli, “Applicate il principio di precauzione”
Lo dice il presidente di Amici della Terra, in occasione dell’incontro con i giornalisti sul bilancio dell’assemblea annuale
L’occasione ufficiale dell’incontro con i giornalisti era il bilancio dell’assemblea annuale di Amici della Terra, che ha deliberato il rinnovo delle cariche sociali (per la cronaca tutte confermate, con una sola new entry: Sonia Rossato) e il trasferimento della sede in via Castiglioni 13.
Ma le prime parole del riconfermato presidente Arturo Bortoluzzi sono state subito per la questione della cava Nidoli: la cava a Cantello che verrà riaperta e recuperata al verde, con uno sbancamento ulteriore, però, di oltre un milione di metri cubi in cambio di un “maquillage” alla montagna già ferita. «Noi non ci rivolgiamo all’imprenditore: lui fa quello che deve – spiega Bortoluzzi – Ci appelliamo alla parte politica e amministrativa: sono loro che devono controllare la situazione e dare i permessi. In particolare, chiediamo alla Regione Lombardia di non avere paura di assumere decisioni, perché in casi come questi bisogna fare attenzione e pensare agli effetti sul lungo periodo».
Il principio che deve animare la politica, per gli Amici della Terra, è quello di precauzione: «Sappiamo che la parte bassa della Bevera è una possibile riserva idrica. Non è certo che la cava che sta per riaprire sia inquinante, una certezza peraltro impossibile da ottenere: ma per il principio di precauzione, bisognerebbe poter desistere dal lavorarci».
E non basta pensare che il permesso di scavare, alla Italinerti, è stato dato in cambio di un recupero ambientale della zona, già ferita da una cava precedente: «Il piano di recupero permette un abbassamento della montagna esistente: infatti rompono il cappellaccio lungo la collina di tre scali. Cos la montagna perde le sue caratteristiche fondamentali e diventa più vulnerabile, abbassandosi, agli inquinanti. E l’acqua della Bevera, dalle caratteristiche straordinarie, potrebbe perdere la sua purezza».
Per ora c’è solo da aspettare i risultati del sopralluogo dell’Arpa, avvenuto in questi giorni: «Anche se non basta. È importante che Arpa non faccia una relazione troppo circoscritta arpa, e vanno coinvolti anche asl e genio civile».
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