Chiude la posteria, apre il Soccorso Alpino

Consegne a domicilio per il fornaio che abbatte i costi di gestione, mentre in paese arrivano gli esperti del salvataggio in montagna

pane fotoAnche il micro mondo di Castello Cabiaglio, fatto di 550 anime e tanto verde, vive gli effetti dei tempi: chiamala crisi, difficoltà o semplicemente efficienza.
Quando c’è aria di “spending review” non dovrebbe stupire che il fornaio continui a fare il pane, ma anziché avere il negozio con annessi e connessi di costi di gestione, si ingegni facendo consegne a domicilio.
E, per un’attività che “chiude” (per modo di dire, perché il pane di Cabiaglio “del Mario” rimane uno dei migliori della valle nda) un’altra ne arriva, e inaspettata: il Soccorso Alpino. È infatti di questi giorni la notizia che venerdì 29 giugno inaugurerà uno spazio destinato a sede istituzionale del CNSAS, il Corpo nazionale del Soccorso Alpino.
Non sarà una sede con le finalità tipiche delle associazioni di soccorso: il CNSAS è infatti strutturato in modo da individuare il personale reperibile volontario sul territorio a cui viene consegnato un mezzo a disposizione durante i turni: se arriva una chiamata di soccorso a Luino, il pezzo parte dall’abitazione del volontario che si trova nel Luinese, idem per la zona di Varese. soccorso alpino
Per questo, quella di Cabiaglio, «sarà una sede logistica adibita a punto di ritrovo, istituzionale e associativo in locali attigui a quelli del locale gruppo di protezione civile comunale nell’immobile dell’ex “Casa Betlem” – spiega il vice sindaco Andrea Ferrari – . Siamo onorati di poter offrire questo spazio al soccorso alpino: è una presenza prestigiosa per il nostro paese». E la posteria chiusa? Le chiamavano così, un tempo: erano locali lungo i tragitti delle strade da percorrere a cavallo: servivano a far riposare gli animali, magari a cambiarne qualcuno un po’ affaticato e a far rifocillare i viaggiatori. Oggi nei piccoli paesini lombardi sono sinonimo di spaccio alimentare. Da qualche mese Cabiaglio non ha più la sua.
«In realtà il forno continua a funzionare – spiega Ferrari – . Ma, anziché tenere aperto, il proprietario ha puntato sulla consegna di michette e filoni a domicilio. Un servizio che tra l’altro viene effettuato oltre che in paese, anche nei centri vicini, come Azzio, Orino e Cuvio, spesso assieme al latte: in questo modo, anche se non abbiamo un posto aperto nel corso della giornata, almeno il servizio essenziale viene mantenuto».
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Pubblicato il 22 Giugno 2012
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