Incendio in una ditta, nube nera e case evacuate
Un capannone con sostanze chimiche è stato colpito da un incendio. Sul posto i vigili del fuoco e le forze dell'ordine
Un incendio è scoppiato poco dopo le 13.30 di oggi, 18 giugno, in un’azienda chimica a Cocquio Trevisago. I vigili del fuoco sono accorsi con diversi mezzi per domare le fiamme partite nel retro della ditta.
E’ possibile – ma i rilievi sono tuttora in corso – che il fuoco si sia sprigionato per problemi elettrici: alcuni dipendenti hanno ipotizzato il propagarsi delle fiamme da una cabina elettrica in muratura.
Su questo, tuttavia, verranno fatti i rilievi del caso.
Sta di fatto che il tetto dell’azienda – la LAB "Lavorazione Alluminio Brenta – ha preso fuoco in un attimo e gli operai sono scappati a gambe levate mentre la zona veniva avvolta da una densa coltre di fumo nero. Sia la priorità al soccorso dei mezzi dei vigili del fuoco – 5 in tutto – sia motivazioni collegate alla salute pubblica, hanno obbligato gli agenti della polizia locale del Verbano assieme ai carabinieri a deviare il traffico della statale 394 lungo la sp1, la "nuova" bretella che evita alle auto di entrare in Cocquio provenendo da Gavirate. Nel frattempo diverse famiglie dei condomini a ridosso della fabbrica sono state fatte evacuare per precauzione: torneranno nelle case solo dopo un paio d’ore.
I vigili del fuoco hanno lavorato duro con due autopompe, due autobotti e un’autoscala in una giornata dal caldo infernale, che non lasciava scampo. Nel frattempo la nube nera e densa (nella foto, inviata da un lettore), andava diminuendo fino a sparire verso le 15.30. Gran parte del lavoro è stato fatto dalle squadre dei soccorritori impiegando respiratori a ossigeno; nella zona era opportuno indossare maschere protettive. Anche l’Arpa (Agenzia regionale per l’ambiente) è giunta sul posto per i rilievi di rito.
All’interno del capannone c’erano fusti in plastica di sostanze chimiche il cui contenuto è stato verificato con attenzione: la ditta si occupa di lavorazioni galvaniche: viene prodoto alluminio.
Sul posto è arrivata anche un’ambulanza del 118 che ha soccorso una dipendente dell’azienda: la donna ha inalato dei fumi, e si è sentita male; è stata portata al pronto soccorso di Cittiglio per precauzione: non è in pericolo di vita.
Diversi operai hanno aspettato all’ombra che i vigili del fuoco terminassero le operazioni di spegnimento: «Qui il danno è importante – dicono a telecamere spente – e ci vorranno mesi per tornare alla nrmalità».
Diversi fornitori che coi camion hanno raggiunto l’azienda, hanno dovuto fare dietro front o consegnare i prodotti destinati al nucleo di via Mulini all’altro impianto di Brenta, distante qualche chilometro.
A fumo diradato, e da lontano, si possono vedere i danni che il fuoco ha lasciato nella ditta: capannone della produzione distrutto, tetto in gran parte bruciato, locali esterni in muratura anneriti. Attorno alle 17.30 i vigili del fuoco erano ancora sul posto per completare le operazioni di bonifica.
I mezzi dei Vigili del Fuoco stanno man mano rientrando a Varese, Luino e Busto Arsizio
Due persone sono state soccorse dal 118, presente sul posto con un’ambulanza. Una delle due, una donna dipendente della ditta, è stata portata in codice verde all’ospedale di Cittiglio
Le fiamme sarebbero partite da una cabina elettrica
Le fiamme sono state domate, prosegue il raffreddamento del tetto del capannone produttivo, che è in parte in legno
Il grosso del fumo si sta dirandando, ma dal capannone esce ancora fumo acre. I vigili del fuoco stanno raffreddando il tetto dell’edificio e la muratura
Sul posto anche i tecnici dell’Arpa per rilevazioni
Ripreso il traffico sulla Statale 394. Le famiglie della via Mulini sono ancora fuori casa
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