I benefici della “doll therapy” nella cura dell’Alzheimer
In occasione della XIX Giornata Mondiale, al centro polifunzionale del Villaggio Amico sono stati presentati i risultati dell'innovativa cura
La XIX Giornata Mondiale dell’Alzheimer è stata l’occasione per fare il punto sulle terapie non farmacologiche per il trattamento dei pazienti affetti da demenza in Italia.
Il convegno “Insieme per curare: percorsi terapeutici per il paziente Alzheimer e per il suo familiare” organizzato dal Centro Polifunzionale Villaggio Amico di Gerenzano in collaborazione con l’Associazione Varese Alzheimer e l’AIMA Gerenzano (Associazione Italiana Malattia di Alzheimer), ha chiarito e approfondito l’attuale status delle terapie e l’efficacia dei servizi assistenziali ai pazienti e alle famiglie.
La Terapia della Bambola è un metodo innovativo che, sperimentato con successo negli ultimi anni anche in Italia, si colloca tra le terapie complementari che si dimostrano più utili per la stabilizzazione dei pazienti con disturbi affettivo-comportamentale.
Questa Terapia indirizza l’attenzione del malato verso un compito semplice e istintivo: l’accudimento di un “bimbo”. Si evita così la congestione del pensiero provocata dal continuo riproporsi di idee e stati affettivi che, non avendo più un filo conduttore, generano stati confusionali e di disagio, spesso manifestati con disordini del comportamento.
“Le terapie non farmacologiche – ha dichiarato la Dott.ssa Paola Chiambretto, Neuropsicologa Responsabile Nucleo Alzheimer Villaggio Amico a conclusione del convegno – rappresentano senza dubbio un forte coadiuvante nella presa in carico del malato là dove le terapie farmacologiche segnano il passo rispetto ai risultati”.
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