Monti: “Il mio orizzonte finisce ad aprile 2013”
E' quello che ha risposto il presidente del consiglio ai giornalisti durante il workshop Ambrosetti. Nel corso del quale ha incontrato anche il Presidente del consiglio UE Van Rompuy
«Il mio orizzonte finisce ad aprile 2013»
Mario Monti è netto quando a Cernobbio, a margine del suo intervento durante il Workshop Ambrosetti, gli domandano se esiste un’ipotesi di Monti-bis.
Più precisamente, l’ha affermato in un’intervista alla Cnbc a margine del workshop e, replicando un "No, nessun dubbio" a chi chiedeva conferme. Monti ha anche ribadito che l’Italia non intende chiedere aiuti all’Europa, ma che la prospettiva che questo succeda non è un problema: «Può darsi che un giorno li si chieda e non sarà un dramma».
Sempre a Cernobbio, il premier ha incontrato il presidente del Consiglio Ue Hernan Van Rompuy. E al termine del colloquio ha annunciato che contro il rischio di fenomeni «Che possono portare alla disintegrazione dell’Unione Europea» l’Italia ha proposto una riunione di Capi di Stato e di governo ad hoc, che si terrà a Roma, al Campidoglio, nel luogo in cui furono firmati i Trattati di Roma nel marzo del ’57.
In Europa «C’è il rischio che mentre la costruzione europea si perfeziona, le difficoltà dell’Eurozona facciano emergere grandi, crescenti e pericolosi fenomeni di rigetto nelle opinioni pubbliche dei vari Paesi con tendenze all’antagonismo e populismi che mirano alla disgregazione – ha spiegato Monti – La contrapposizione tra Paesi del Nord e del Sud dell’Europa fa riemergere vecchi stereotipi e vecchie tensioni: è paradossale e triste che mentre si sperava di completare l’integrazione europea si verifichi un pericoloso fenomeno opposto che mira alla disintegrazione dell’Europa. E questo avviene in quasi tutti i Paesi».
Da parte sua Van Rompuy ha rimarcato che «Il governo Monti ha portato avanti riforme impressionanti per riportare l’Italia nel cuore dell’Europa» e che «Il lavoro che l’Italia deve fare deve essere fatto, euro o non euro, Unione europea o non Unione europea, per assicurare la creazione di posti di lavoro». Concludento infine che: «Osservando la determinazione del popolo italiano sono fiducioso che gli sforzi avranno successo. Crediamo che il superamento della crisi richieda tempo, impegno e naturalmente onestà e trasparenza. Ho fiducia che arriveremo all’obiettivo».
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