Vuole uccidere la ex e lo scrive in una lettera, arrestato
In una lettera all'amica della coppia un 36enne aveva confidato la decisione di compiere un omicidio-suicidio e le aveva inviato anche la foto per la tomba ma scatta la denuncia. Dopo tre mesi di latitanza è stato arrestato a Bari
L’ultimo atto lo aveva annunciato in una lettera all’amica della sua ex-fidanzata: «La ucciderò, poi la farò finita pure io. Quando sarà il momento apri la busta che contiene la foto di noi due per la nostra tomba». Così un ragazzo del ’76, di origini albanesi, aveva scritto all’amica della sua ex che di lui non voleva più saperne, un proposito che solo grazie alla tempestiva indagine della Procura di Busto Arsizio non si è realizzato. L’uomo è stato arrestato, dopo alcuni mesi di latitanza, pochi giorni fa a Bari, dove cercava un rifugio per sfuggire alla cattura. Le accuse a suo carico da parte del sostituto procuratore Francesca Parola (foto a destra) sono stalking, minaccia aggravata dall’uso di armi, sequestro di persona e ingiurie.
Finalmente, dopo l’episodio del sequestro, la giovane decide di denunciarlo ai Carabinieri e partono le indagini. Nel frattempo a casa di un’altra amica di lei arriva la lettera che annuncia l’intenzione di commettere un omicidio-suicidio. Dal momento della denuncia (avvenuta a giugno) alla firma del mandato di arresto, da parte del giudice per le indagini preliminari Luca Labianca, passano solo tre giorni nei quali il magistrato sente tutte le testimonianze che possono inchiodare Visha alle sue responsabilità. Un lasso di tempo brevissimo che, però, è sufficiente a far capire all’uomo che ha le ore contate, forse anche perchè avvisato da qualcuno. Di Dritan Visha si perdono le tracce e, proprio quando il pm sta per richiedere un mandato di cattura internazionale pensando si fosse rifugiato in Albania, eccolo spuntare a Bari dove viene arrestato immediatamente dai Carabinieri e portato in carcere. Ieri il gip di Bari lo ha già interrogato confermando la misura di custodia cautelare in carcere.
La replica del difensore di Visha.
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