“Aspettando Godot” in scena al Teatro di Locarno

Natalino Balasso e Iurji Ferrini saranno i protagonisti dell'opera di Beckett in scena martedì 23 e mercoledì 24 ottobre

Prendete gli attori Natalino Balasso e Iurji Ferrini, una delle sorprese più piacevoli della passata stagione teatrale, aggiungete il gusto di assaporare la temprata potenza del linguaggio di Beckett, la sua comicità e il suo acre umorismo, troppo spesso incompreso o sacrificato ed ecco: “Aspettando Godot”. E’ senza dubbio la più celebre opera teatrale di Samuel Beckett e uno dei testi più noti del teatro del Novecento. Parlarne, dunque, è molto difficile. Non resta quindi che attendere, con motivata curiosità, la versione elaborata dai due attori nella messa in scena, in prima assoluta, le sere di martedì 23 e mercoledì 24 ottobre per l’apertura della stagione di prosa al Teatro di Locarno. In “Aspettando Godot”, due uomini, clochard, clown, Vladimiro ed Estragone, (Didi e Gogo) s’incontrano ogni giorno fino al calar della notte presso una strada di campagna, vicino a un albero. Passano le loro giornate ad aspettare un certo Godot, con il quale sembrano avere un vago appuntamento. Nulla di sicuro, ma loro aspettano. E si aspettano una grande fortuna da questo incontro senza ricordare più esattamente quello che gli hanno chiesto e neppure chi sia di preciso questo signor Godot. Di lì passano altri due personaggi Pozzo e Lucky, il padrone e il servo, il primo tiene il secondo legato con una corda al collo e lo tratta senza alcuna umanità. Anche di loro non si sa nulla, da dove vengano e dove stiano
andando. Nella versione di Ferrini e Balasso la struttura stessa dell’opera, i mulinelli verbali dei protagonisti, i loro dialoghi surreali e la situazione dell’attesa, sposta con evidenza questa storia su un piano universale e fin dalle prime battute ci si ritrova immersi in un non –luogo, dove spazio e tempo sembrano sospesi. Appare chiaro fin da subito che Didi e Gogo, così come Pozzo e Lucky rappresentano tutta l’umanità, che da sempre segue un copione a struttura circolare ogni giorno. E l’umanità, o meglio tutti gli uomini e le donne che la compongono, ognuno di noi, attende invano un cambiamento della propria condizione esistenziale, avendo completamente smarrito il senso del tempo, dell’azione per ottenere un determinato scopo o della semplice e concreta volontà. Il lavoro creativo
dei due protagonisti, in scena con Michele Schiano di Cola e Angelo Tronca, si rivela un divertente e coinvolgente sistema di scatole cinesi, di segni e significati sulla dialettica, sulle dinamiche del sentire, sull’essere e sull’apparire. “Questo progetto di messinscena nasce dall’incontro con Natalino Balasso, durante le prove de” I Rusteghi” (N.d.R. andato in scena a Locarno il febbraio scorso) – dice Iurji Ferrini che firma anche la regia dello spettacolo – “ volevamo proseguire sia il lavoro sia il fortunato incontro e abbiamo cercato un testo che ci convincesse e che rispecchiasse la nostra attitudine alla comicità. Da subito è apparso chiaro che l’inossidabile potenza drammaturgica di Aspettando Godot, il
più celebre capolavoro del genio di Samuel Beckett, offriva il materiale che cercavamo.”

Per maggiori informazioni e prenotazioni dei biglietti rivolgersi allo sportello dell’EnteTuristico Lago Maggiore, Largo Zorzi 1, 6600 Locarno (tel 091/759.76.60) 

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Pubblicato il 16 Ottobre 2012
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