Corruzione e turbativa d’asta arrestato funzionario comunale
Secondo gli inquirenti versata una tangente da centomila euro per concedere un appalto milionario. In manette anche il segretario generale dell'Istituto dei ciechi
Appalti per la gestione di case vacanza dati con leggerezza, troppa, che hanno insospettito i magistrati della procura milanese.
Per questo stamani sono finiti in manette Patrizio Mercadante, funzionario dell’assessorato alla Famiglia del Comune, e il segretario generale dell’Istituto dei ciechi
Le accuse sono di corruzione e truffa. In carcere una terza persona, Dario Zambelli titolare di società di viaggi – la Borgunitour -, accusato di essere il corruttore; ai domiciliari Giulia Pezzoli, indicata come una persona di fiducia di Mercadante.
Secondo l’accusa sarebbero stati distribuiti 38 milioni di euro di appalti per la gestione delle case vacanza alla Borgunitour, priva tuttavia dei requisiti per ottenere le commesse. In cambio degli appalti al Mercadante sarebbe stata versata una «mazzetta» da centomila euro relativa a consulenze fittizie.
I tre arresti di oggi sono avvenuti nell’ambito dell’inchiesta sulle colonie estive del Comune di Milano, coordinata dai pm Grazia Pradella e Tiziana Siciliano, dove si ipotizzano i reati di truffa e corruzione, in relazione agli appalti per le case vacanza all’epoca della giunta di Letizia Moratti.
Il segretario generale dell’Istituto dei Ciechi di Milano e commissario straordinario della fondazione Pini, è accusato di corruzione e truffa ai danni dello Stato.
La procura di Milano ipotizza che l’uomo assieme ad altri indagati si sarebbe procurato un ingiusto profitto in relazione a presunte spese sostenute per un progetto legato Fondazione Pini, ottenendo finanziamenti per un progetto che aveva costi pari a zero: una truffa ai danni dell’ente erogatore, vale a dire il comune di Milano. Sempre secondo quanto ipotizzano gli inquirenti, fu Patrizio Mercadante a deliberare nel 2008, il finanziamento di 100 mila euro in favore della Fondazione Adolfo Pini, all’epoca rappresentata dall’uomo.
Una parte dei soldi pubblici sarebbe stata distratta per cene eleganti dal costo di 13 mila euro. L’Istituto dei Ciechi di Milano, tra l’altro, amministra un consistente patrimonio immobiliare: questi appartamenti sarebbero stati concessi ad affitti più bassi di quelli di mercato.
Nel pomeriggio è arrivata anche la posizione ufficiale del comune espressa dal vice sindaco Maria Grazia Guida che illustra l’operato dell’amministrazione: «Aprimmo un’indagine al termine della quale annullammo l’appalto alla ditta Borgunitour srl».
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