Sgominata l’organizzazione criminale che gestiva lo spaccio nei boschi

Dai piccoli assuntori in su, fino all’organizzazione che gestiva lo spaccio: i carabinieri della compagnia rhodense hanno ripercorso tutti i passaggi che stavano dietro lo smercio di droga al dettaglio nei boschi dell’intorno di Rho

Dai piccoli assuntori in su, fino all’organizzazione che gestiva lo spaccio: i carabinieri della compagnia rhodense hanno ripercorso tutti i passaggi che stavano dietro lo smercio di droga al dettaglio nei boschi dell’intorno di Rho e sono riusciti a smantellare un’organizzazione italo-magrebina. Durante le indagini avevano già effettuato 2 arresti in flagranza di reato e 4 ritardati arresti. Con il blitz sono poi state eseguite 7 ordinanze di custodia cautelare e altri 2 arresti durante le perquisizioni. In totale sono stati sequestrati 4 chilogrammi di eroina ed 8 chilogrammi di hashish.
Il blitz è stato eseguito da circa 60 carabinieri della Compagnia di Rho su mandato spiccato dal gip Alessandra Simion.
L’indagine è stata invcece condotta dalla Stazione di Arese e dal Nucleo Operativo di Rho, e diretta dal sostituto Procuratore Ferdinando Esposito.

In manette sono finiti: El Bouchtaouy Jaouad, 26 anni, domiciliato a Milano; Daudi Mohamed, 32 anni, domiciliato a Milano; entrambi di origine marocchina e pregiudicati per reati specifici; Zrelli Karim, 33enne tunisino, domiciliato a Lardirago (PV), pregiudicato per spaccio di stupefacenti e porto abusivo di armi; Marra Giuseppe, 27enne originario di Galatina (LE), residente a Milano, con pregiudizi di polizia per reati contro la persona ed il patrimonio; Ferruggio Massimiliano, 31enne milanese, con precedenti in materia di stupefacenti, evasione e lesioni personali; Demuru Giuseppe, 31enne milanese, pregiudicato per spaccio e ricettazione; Bellino Antonio, 39enne di Bornasco (PV), con precedenti per porto abusivo e detenzione di armi.

L’operazione, denominata “Casablanca 2011”, è scaturita dal costante monitoraggio, da parte dei militari aresini, delle aree boschive rhodensi notoriamente frequentate da spacciatori ed assuntori.
Il pedinamento di questi ultimi ha consentito quindi di individuare i canali di approvvigionamento, strutturando un’attività investigativa fondata essenzialmente su
intercettazioni telefoniche. Il gruppo criminale – la cui struttura dimostra, ancora una volta, la presenza di connubi italo-magrebini nella gestione dello spaccio di droga – risultava capeggiato da El Bouchtaouy e Daudi, i quali si avvalevano, per lo smercio al dettaglio, di Zrelli, Bellino, Marra, Ferruggio e Demuro.
Le loro zone preferite di spaccio erano Opera, Locate Triulzi e come detto le aree boschive
situate nei Comuni di Arese, Rho e Lainate,
dove alcuni degli arrestati svolgevano una sorta di servizio “navetta” per trasportare e recuperare i “pusher”.

A riscontro delle intercettazioni telefoniche, nei mesi scorsi: sono stati tratti in arresto, in flagranza del reato di detenzione illecita di stupefacenti, R.G. e C.S., rispettivamente bancario e commerciante di 33 e 29 anni, milanese il primo e pavese la
seconda, controllati a bordo di una Citroen C3 nel centro abitato di Ceranova e trovati in
possesso di 100 grammi di hashish che si apprestavano a spacciare per conto del sodalizio criminoso.
Successivamente sono stati autorizzati quattro ritardati arresti nei confronti di Ferruggio, Marra, El Bouuchtaouy e Daudi, destinatari delle attuali misure cautelari; e sequestrati 8 chilogrammi di hashish rinvenuti in una Fiat 600 parcheggiata nella via Mazzini di Locate Triulzi.

Durante la perquisizione effettuata l’altro ieri in una delle basi logistiche della banda, sita nel Comune di Vernate, sono stati inoltre rinvenuti altri 4 chilogrammi di eroina, motivo per il quale si procedeva all’arresto anche di Es Oirrak Abdelilah, Essalami Fouad e di El Adraoui Mustapha, tutti marocchini di 29, 18 e 28 anni, già con specifici pregiudizi di
Polizia, responsabili di detenzione a fine spaccio di sostanza stupefacente. L’ennesima partita di droga che stava per essere immessa sul mercato.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Ottobre 2012
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