Ascom: “Basta con il mercato di Forte dei Marmi”
La presa di posizione ferma da parte di Fiva Confcommercio Varese: «si tratta di una vera e propria attività commerciale su suolo pubblico con tutta una vasta gamma merceologica identica a quella proposta nei nostri mercati»
È l’ennesima presa di posizione ferma e decisa da parte della Fiva Confcommercio contro il Mercato di Forte dei Marmi che si è svolto a Malnate domenica scorsa. Fiva Ascom Varese aveva già segnalato al comune di Malnate che la procedura per l’autorizzazione allo svolgimento del mercato non era corretta perché mancava la consultazione delle associazioni di categoria così come previsto dalla legge vigente ribadendo, così, il “no” degli ambulanti Fiva «verso iniziative commerciali di operatori che non provengono dal nostro territorio – spiega Carlo Riva, fiduciario Fiva Ascom Varese – presenti in loco saltuariamente che penalizzano, perché questa è la sostanza, il commercio locale. Non risponde al vero che l’iniziativa in essere si configuri essenzialmente come l’esposizione di prodotti dell’artigiano toscano; com’è noto infatti si tratta soprattutto di una vera e propria attività commerciale su suolo pubblico con tutta una vasta gamma merceologica identica a quella proposta nei nostri mercati. Inoltre, la nostra contrarietà a queste forme di mercato è rafforzata dalla difficile situazione economica che di per sé porta una diminuzione dei consumatori presenti nei tradizionali mercati settimanali dirottandoli verso altre occasioni di esposizioni mercatali identiche alle nostre, ma con operatori che vengono da altrove sottraendo risorse senza alcun ritorno per il nostro territorio».
«Non vorrei – evidenzia il fiduciario degli ambulanti – che le amministrazioni comunali adottino questo sistema per cercare di rivitalizzare i centri storici senza preoccuparsi di consultare le associazioni di categoria perdendo l’occasione di creare ulteriori opportunità di lavoro agli ambulanti del territorio».
La contestazione di Fiva Confcommercio precisa, tra l’altro, che il Testo unico 2 febbraio 2010, n.6 stabilisce che «per l’esercizio del commercio nei mercati (…) il Comune, sentite obbligatoriamente le organizzazioni dei consumatori e delle imprese del commercio maggiormente rappresentative a livello provinciale, adotta il relativo regolamento».
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