“Fai qualcosa per gli altri? Raccontalo su Facebook”
Social per il sociale. Quanto incide la comunicazione on line nella vita delle associazioni e delle organizzazioni no profit?
Social per il sociale. Quanto incide la comunicazione on line nella vita delle associazioni e delle organizzazioni no profit? Anche di questo si è discusso a "Glocal", il festival del giornalismo digitale organizzato a Varese da VareseNews. «I social network – ha spiegato il blogger ed esperto di comunicazione digitale, Luca Conti – offrono molte opportunità a chi ha un messaggio da dare. La differenza è data dalla modalità di comunicazione. È più efficace ad esempio l’approccio di tipo personale, in altre parole funziona se l’associazione o il soggetto "ci mette la faccia", racconta qualcosa di sé e di quello che fa». Tanti i rappresentanti del mondo del sociale, locale e non, che hanno partecipato al workshop all’auditorium di Ubi Banca di Varese. Ed elevato è anche l’interesse di chi opera nel terzo settore verso i cambiamenti del mondo di comunicare, novità che comportano stimoli, fatica ma anche opportunità. Come si racconta "ciò che di buono si fa" è diventato un elemento fondamentale nella gestione della propria attività, dall’organizzazione delle iniziative al coinvolgimento delle persone, dalla promozione al reperimento dei fondi. Di "found raising", l’attività appunto con la quale vengono ottenute le risorse per finanziare i progetti delle onlus, ha parlato Paolo Ferrara, responsabile della comunicazione di Terre des hommes: «Consiglio alle associazioni che vogliono presentarsi all’esterno in modo efficace con internet di scegliere un social network o una piattaforma precisa e svilupparla bene, specializzandosi. Anche il Facebook o il blog migliore non cambierà la vita dell’associazione, e i suoi bilanci, da un giorno all’altro ma permetterà di costruire una rete di relazioni e contatti che farà crescere la nostra realtà. Ricordiamo che, ad esempio su Facebook, ci sono gli amici, ci sono i nuovi conoscenti ma ci sono anche dei potenziali donatori/finanziatori». Moderati dalla giornalista di Terre di mezzo e Redattore sociale, Rosy Battaglia i relatori hanno toccato anche l’aspetto più delicato della comunicazione: «Ci sono dei temi – ha detto Donata Columbro, di Ong 2.0 -, come quelli legati al dolore, che non sempre possono essere affidati ai social network. Ma internet offre anche altri strumenti, come ad esempio i blog, che premiano chi racconta la propria attività e le storie che con essa si intrecciano».
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