Geymonat: stop a gite, attività e ricevimento genitori
Rivolta degli insegnanti contro la riforma della scuola. L'assemblea dei docenti diffonde un documento con provvedimenti e motivazioni
Parte la protesta anche degli insegnanti dell‘Isis Geymonat di Tradate. Nella recente assemblea i docenti hanno deciso la sospensione di diverse attività: sospensione delle visite guidate per le quali non sono stati ancora versati acconti e delle attività sportive extra-curriculari; sospensione dei ricevimenti generali dei genitori; blocco delle correzioni prove Invalsi; sospensione sportello “Help” e recupero pomeridiano; sospensione prestazioni aggiuntive oltre l’orario obbligatorio come progetti extra-curriculari.
«I docenti dell’ISISS “Ludovico Geymonat” di Tradate – si legge nella delibera approvata dai docenti – esprimono la loro contrarietà verso le misure che questo governo sta intraprendendo nei confronti della scuola statale, misure che, a nostro avviso, sono parte integrante di quel progetto generale di svilimento dell’istruzione statale, che questo governo condivide con i precedenti. Si prende atto di un graduale, ma ormai inarrestabile, processo volto al degrado dell’istruzione pubblica, sempre più dequalificata da politiche “punitive” nei confronti di uno dei settori strategici per la crescita del nostro Paese. La continua sottrazione di risorse, la logica del risparmio (classi di 30 alunni) ha penalizzato la qualità dell’insegnamento e del ruolo educativo e di mediazione culturale dei docenti, trasformati in meri burocrati di una scuola, che si vuole trasformare in azienda. Vogliamo affermare che noi non produciamo merci, non forniamo solo un servizio ad un cliente o a una utenza, ma abbiamo il compito di formare donne e uomini, ovvero i cittadini di domani».
«Coscienti dell’importanza del nostro ruolo di formatori ed educatori – concludono gli insegnanti -, in difesa dell’istruzione statale, disponibili a “sacrifici” che garantiscano e difendano la qualità della scuola a favore dei nostri studenti, ma contrari a farci complici del disfacimento dell’istruzione pubblica, riteniamo necessario prendere misure atte a riportare l’attenzione delle famiglie, degli studenti e della società civile sullo scempio dell’istruzione e della scuola».
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