“Terza pista? Solo se s’investe davvero per Malpensa”
I consiglieri del PdL Rienzo Azzi e Giorgio Puricelli chiedono un indirizzo chiaro sul futuro dello scalo. E prendono posizione anche rispetto alla concorrenza tra attività economiche dentro e fuori dall'aeroporto
Terza pista? Vale la pena solo se si crede veramente nel rilancio di Malpensa. A dirlo – con una lettera rivolta anche agli assessori competenti – sono i consiglieri regionali del PdL Rienzo Azzi e Giorgio Puricelli, in vista della valutazione che Regione Lombardia dovrà fare sul MasterPlan di Malpensa. La posizione dei due consiglieri è in realtà articolata e le «riflessioni» toccano anche il nodo del rapporto tra le attività economiche interne allo scalo e quelle presenti sul territorio circostante.
Primo punto, quello relativa alla terza pista, che è una delle opere connesse al Master Plan, «una vicenda dibattuta cui potrà mettere la parola fine solo una decisione che scaturirà dal Piano Nazionale del Trasporto Aereo»: «il punto focale è, a nostro giudizio, capire se si abbia intenzione di potenziare maggiormente investendo su Malpensa, rimettendolo al centro quale aeroporto di riferimento per il Nord Italia, oppure nel s’intenda farlo». Nel primo caso, «la costruzione di una terza pista troverebbe una sua coerenza», mentre nel caso non emergesse un indirizzo strategico chiaro «si andrebbe a rimuovere una vasta area boschiva di circa 400 ettari che verrebbe disboscata sacrificando inutilmente […] un polmone verde della zona Sud di Varese», che – fanno notare i due consiglieri – è già fortemente inquinata. Si tratta in particolare dell’area del Gaggio, che il Parco del Ticino considera in ogni caso non sacrificabile.
L’altro punto riguarda invece le attività economiche non legate direttamente alle operazioni aeroportuali, come alberghi, residenze, attività commerciali. «A nostro parere sarebbe necessario, nello sviluppo del Master Plan, prevedere tali funzioni al di fuori del sedime aeroportuale a beneficio del territorio perimetrale». La questione è stata posta già in passato anche da altre voci e riguarda, ad esempio, il settore alberghiero, con gli alberghi sorti negli anni passati sul territorio che temono la concorrenza diretta dell’hotel posto di fronte al Terminal 1 e, in prospettiva, anche di un nuovo hotel al Terminal 2. Come si risolverebbe la questione, secondo i consiglieri del PdL? Prevedendo nuove regole: stralciando «la superficie riguardante le sopracitate funzioni» dal Master Plan, facendola rientrare invece «fra le tematiche sulle quali il Piano Territoriale d’Area» che proprio la Regione deve realizzare.
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