Redditometro, le regole da ricordare
Non è necessario conservare qualsiasi scontrino, l’importante è che alcune spese pagate da terzi siano tracciabili. Sono esclusi i beni acquistati per l’impresa o l’ufficio. Sono attesi dei correttivi dalle Entrate
Dopo l’annuncio del nuovo redditometro, è scoppiato tra i consumatori il panico da scontrino. Paura ingiustificata perché non bisogna conservare qualsiasi scontrino, ma solo quelli in cui i pagamenti della spesa siano fatti da altri soggetti. Per esempio, se i genitori vi pagano il viaggio di nozze ai Caraibi, allora è meglio che il pagamento per questo regalo sia in qualche modo tracciabile per permettere di ricostruire davanti al fisco, nel caso ce ne fosse bisogno, una spesa che non è coerente con il proprio reddito.
Stesso discorso per quanto riguarda le donazioni o regali fatti da terzi fatte per pagare beni di investimento (es. un’auto), è importante che siano effettuati con mezzi tracciabili perché anche in questo caso aiutano a giustificare il tenore di vita. Il mezzo adottato puo’ essere il bonifico bancario, meglio se viene indicata la causale (es: «donazione per acquisto auto»). Inoltre, l’acquisto di beni di investimento è meglio spalmarlo su più anni, in modo da non creare squilibrio tra il proprio reddito e il pagamento del bene.
Per quanto riguarda le bollette e le utenze in genere sarebbe meglio che fossero intestate a chi le paga, nel caso non sia così è importante la tracciabilità dei pagamenti.
Se avete colf o domestici, e il coniuge non è fiscalmente a carico, è meglio che risultino assunti da chi in famiglia ha il reddito più alto.
La vendita di titoli o proprietà immobiliari deve essere sempre tracciabile per giustificare al fisco la provenienza delle risorse che hanno consentito di avere un reddito maggiore.
Il redditometro non prende in considerazione i beni acquistati per l’impresa o l’ufficio, ecco perché è importante separare le spese per l’attività economica e quelle per la vita privata. Solo i beni utilizzati a metà tra impresa o studio e finalità private rientrano nel redditometro per la parte di spesa che non è fiscalmente deducibile.
Se si hanno altri redditi a disposizione che non rientrano nella dichiarazione dei redditi (per esempio: vincite giochi, lotterie, interessi sui titoli di stato, redditi da immobili locati e tassati con la cedolare secca) sono entrate che ci possono far valere nei confronti del Fisco per dimostrare la coerenza tra quanto si è guadagnato e quanto si è speso.
Comunque, le Entrate stanno studiando alcuni correttivi dello strumento.
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