Azienda Sprechi Comunali? “Non è vero, nessuno spreco”

Il primo cittadino samaratese difende l'azienda comunale e risponde alle critiche dell'opposizione. "Con questa dirigenza l'azienda è stata riportata in attivo, dopo anni in rosso"

«Asc era un’azienda che inanellava ogni anno risultati passivi, gli unici risultati li ha ottenuti con questo Cda». Il sindaco di Samarate Leonardo Tarantino difende su tutta la linea l’operato dell’Azienda Servizi Comunali e dei suoi vertici, respingendo le accuse arrivate dalla Lista Civica e dall’IdV.

E dunque, primo punto, la vicenda dell’ipotetico "benefit" al presidente, 20mila euro inseriti nella bozza di bilancio presentata in commissione. «Il documento – ribatte il sindaco – non è un documento formale, non è un bilancio e non c’è nessuna delibera e nessun atto d’indirizzo». Solo una voce generica di previsione, dice il sindaco, «peraltro su un’annualità che si è già conclusa». Tarantino però non si nasconde e dice che in passato si era parlato di un riconoscimento ulteriore per i vertici dell’azienda, legato a considerazioni specifiche: «Innanzitutto quest’anno c’è un chiaro e consistente utile, 90mila euro di utile ante imposte. Un risultato positivo per un’azienda che inanellava ogni anno passivi: gli unici due utili li ha ottenuti con questo CdA, con stipendi ridotti del 20%: in un’azienda privata si riconosce anche i risultati ottenuti». L’altro elemento: «Il presidente Ercole Zanetello, con le sue competenze, si è assunto anche responsabilità da direttore generale permettendo realmente dei risparmi». Cos’è cambiato dunque? «Con lo scenario conomico attuale lo abbiamo ritenuto inopportuno».  Tarantino si dice anche stupito che la denuncia sia arrivata anche dall’IdV: «se ne parlava fin dalla primavera, mi spiace che l’Italia dei Valori si sia defilata: il suo rappresentante nel Cda, Gildo Introini, sa bene come stanno le cose e che mai si è ipotizzato di nascondere alcunchè».

Altro punto su cui piovevano accuse da parte della civica Città Viva erano gli elevati costi del progetto fotovoltaico, ipotizzato più volte, ma mai divenuto realtà. Qui Tarantino attacca anche l’amministrazione di centrosinistra che l’ha preceduto, confrontando i costi di progettazione del l’ipotetico nuovo impianto («81mila euro per 900kW: 88 euro al kW») con l’impianto più piccolo (18 kW) che fu realizzato e installato dall’amministrazione Solanti (1670 euro/kW): «abbiamo speso venti volte di meno».
Detto questo, però, anche il sindaco è costretto a riconoscere il flop sull’idea di fare dell’energia pulita un punto di forza per l’azienda: «è innegabile che non siamo riusciti a realizzarlo. L’investimento doveva essere legato al servizio idrico, nell’incertezza abbiamo perso moltissimi treni dei Conti Energia». Ora si pensa di coinvolgere operatori privati, che pagherebbero l’uso dei tetti degli edifici comunali, con introiti che però saranno più ridotti, visto il taglio degli incentivi governativi al fotovoltaico. «Certo, rimane il rammarico di aver perso un ritorno economico per il Comune che non ci sarà più».

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Pubblicato il 01 Febbraio 2013
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