Camping di Azzate: “Basta strumentalizzare politicamente la vicenda”

Una riflessione ad alta voce del senatore Alessandro Vedani sulla questione legata al Campig Sette Laghi. Ai soci: “Uno specchio per le allodole per allontanare le responsabilità”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta inviata dal senatore della Lega Nord Alessandro Vedani in merito alle recenti vicende che hanno riguardato il Campeggio di Azzate

Leggoalessandro vedani articoli e comunicati stampa che tirano in ballo il sottoscritto per la vicenda del campeggio 7 laghi di Azzate, attualmente sottoposto a sequestro per presunti abusi. 
Intuisco il tentativo maldestro di buttare la questione in politica, strumentalizzandola contro la Lega Nord, il tutto favorito dal contesto della campagna elettorale in corso.
Visto che la vicenda viene trattata sugli organi di informazione locali, sono costretto a rispondere utilizzando anche io il megafono; avrei preferito evitare. Mi si riconosca a questo punto la legittima difesa.Posso capire che i politici in campagna elettorale assomiglino a coloro che professano l’arte più antica del mondo e tendano a dar ragione a tutti.
Personalmente però non mi prostituisco e non mi interessa se ho di fronte un blocco elettorale di 100 oppure 5.000 o 10.000 persone.
Dopo queste dovute premesse, vorrei invitare i soci della “I SETTE LAGHI SPA” a cercare qualche spiegazione da chi ha governato le sorti della Società per Azioni, prima di trovare un bersaglio esterno da utilizzare a mo’ di capro espiatorio.
Ho avuto modo di interessarmi alla questione in qualità di incaricato dalla segreteria provinciale della Lega Nord perché è stato detto: "il sindaco di Azzate non vuole parlare con il campeggio e lì ci sono situazioni di disagio conseguenti al sequestro dell’intera struttura, mandiamo il Vedani". Ho sentitamente ringraziato con la consapevolezza che c’era da farsi male.
In pratica mi si è chiesta una mediazione "culturale" per favorire il dialogo e capire che prospettiva l’amministrazione intende dare al campeggio al fine di risolvere celermente la questione e alleviare i disagi di chi lì vive.
Ho quindi appurato che il Sindaco e il Vicesindaco di Azzate (indipendenti) non desideravano un confronto col campeggio, ma per assurdo nemmeno con la maggioranza consigliare della Lega Nord.
Non ci credevo, poi ho verificato che era proprio così. Dopodichè qualche nodo è venuto al pettine e sono successi alcuni scombussolamenti all’interno dell’Amministrazione Comunale.
Ho comunque cercato di approfondire la questione e mi ha colpito particolarmente il un modo di raccontare i fatti che reputo decisamente naif, da parte di chi Vi amministra.
Praticamente mi sono messo le mani nei capelli quando ho sentito parlare di:
– necessità di un semplice atto di indirizzo del Comune che risolverebbe tutto;
– atti amministrativi del comune datati 1994 che avrebbero conferito all’area un improbabile status "privatistico" ergo di zona franca dove poter fare qualsiasi cosa;
– accoglimento scontato di alcuni ricorsi alle varianti di PRG e PGT da parte dei tribunali amministrativi;
– intenti palazzinari da parte di non precisate entità e quindi di interessi edificatori che avevano portato all’accanimento terapeutico nei confronti del campeggio.
Ho detto quindi ai Vostri amministratori che la realtà mi appariva un tantino diversa…
Ho cercato poi di capire la faccenda sentendo i consulenti e avvocati da entrambe le parti (e sono tanti); ho anche preso contatto anche con alcuni soci.
A questo punto mi sono detto: se gli amministratori hanno spiegato ai soci ciò che hanno espresso a me, allora stiamo freschi. Capisco quindi alcune reazioni scomposte a mezzo stampa e Facebook.
Credendo di fare cosa gradita allego alla presente la memoria elaborata dal legale del Comune di Azzate che riepiloga in 19 pagine la situazione. Spero sia utile per chi vuole approfondire l’argomento e farsi un quadro di insieme, seppur secondo la visione del Comune.

Link al file allegato

Ebbene, anche se solo la metà delle cose scritte hanno un fondamento, non si può che concludere che la situazione sia piuttosto incasinata, tanto per usare un eufemismo.
Penso che i soci del campeggio abbiano agito secondo la prassi consolidata, siano persone per bene e non delinquenti-abusivi, che abbiano valorizzato il proprio patrimonio posto sulle piazzole secondo "diritti" che pensavano essere scontati, con l’avallo silenzioso degli amministratori.
Dai risultati della campagna dei controlli svolta in contraddittorio con un professionista del campeggio, sembrerebbe che all’interno della struttura ci si poteva sbizzarrire nel fare di tutto e di più.
Si riporta che "le attività antigiuridiche sono perseguite su una piazzola mentre erano in corso le attività di accertamento". Dopo aver letto ciò, è sorta spontanea una domanda: ma a che gioco giochiamo?
Il sequestro e la convalida dello stesso è basato sulla possibile reiterazione degli illeciti. Ebbene non è certamente con questi atteggiamenti che si facilitano le cose…
Non credo che case prefabbricate realizzate in opera o strutture a due piani possano essere costruite dagli gnomi nottetempo…
Purtroppo si comprende bene che la posizione di abusi macroscopici è ben differente dalle semplici contestazioni di allacciamenti fognari fissi ed è altrettanto comprensibile che chi ha una posizione “derubricabile” sia incazzato come una iena perché si vede sotto sequestro la propria dimora e il provvedimento giudiziario appaia decisamente esagerato.
Questa però è la prospettiva del proprietario della piazzola. La visione di chi applica le regole del gioco (magistrato) è la situazione dell’intera area, vuoto per pieno.
Ritengo che, a causa di un sistema di governance tanto chiuso verso l’esterno quanto libero e anarchico verso l’interno, sono stati travolti tutti indiscriminatamente.
Sicuramente ci sono posizioni diverse all’interno del campeggio; ma credo alla fine di aver capito che in una realtà da 2.000 persone – pari ad un comune come Bodio Lomnago, o al triplo degli abitanti di Crosio – è mancato l’arbitro. camping azzate
Forse la soluzione è quella di richiedere i danni al Comune di Azzate perché alcune case "mobili" si sono allagate e il piano idrogeologico comunale classifica l’area a rischio esondazione?
Forse la soluzione è quella di chiedere 15 milioni di euro di danni al Comune? Forse la soluzione è prendersela con l’ex sindaco, col sottoscritto, con la Lega Nord oppure addirittura con Maroni?
Forse è meglio prendersela con tutti quelli che passano da via Verdi?
Non lo so, ma fate Voi. A me tutto questo sembra un grande specchio per le allodole posizionato per allontanare le responsabilità gestionali di chi Vi ha amministrato ed eccitare gli animi per non risolvere nulla.
Tutto qui…. magari sbaglio.
Concludo esprimendo, a scanso di equivoci, che il torto o la ragione non stanno mai da una parte sola.
Torto marcio, politicamente parlando, ce l’hanno tutte le amministrazioni che si sono succedute ad Azzate negli ultimi anni. Esse hanno deciso di non confrontarsi con Voi, emanando altresì atti amministrativi forse incoerenti.
Tutti gli amministratori del passato hanno preferito di decidere di non decidere lasciando sclerotizzare le questioni. La Lega ha chiesto invece discontinuità per il bene di tutti e non ultimo, per favorire la legalità.
E’ chiaro che occorre sedersi con l’Amministrazione Comunale di Azzate intorno ad un tavolo e discutere, nella massima trasparenza, abbassando i toni, ragionando sulle singole posizioni, con l’obiettivo di limitare i disagi e dare una prospettiva a questa realtà, che scrivo volutamente in maiuscolo.
Tutto qui, tanto Vi dovevo.
Spero di aver contribuito a fare chiarezza e auspico che inizi una seria riflessione al Vostro interno e la si smetta di strumentalizzare politicamente la vicenda.
Cordiali saluti.

Alessandro Vedani

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Febbraio 2013
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