La neo-senatrice Bignami: “Col Pd faremo come in Sicilia”
Prime dichiarazioni dopo la sbornia elettorale da parte dell'esponente 5 Stelle: "Ora la priorità è la legge elettorale ma siamo disponibili a collaborare punto per punto". Sabato gli eletti lombardi si incontreranno
Nessuna esperienza politica precedente ma è stata analista programmatrice per importanti aziende nel settore informatico e ha una grande esperienza nel terzo settore attraverso l’associazione "Più di 21", Laura Bignami ora fa il salto in senato nella squadra del Movimento 5 Stelle anche se tutto è ancora nebuloso: «Ci incontreremo sabato con gli altri eletti – spiega Laura – in questo momento è difficile dire qualcosa se non ci incontriamo tra di noi, prima».
La neo-senatrice è molto abbottonata e guardinga nei confronti della stampa, che il capo del movimento Beppe Grillo ha sempre visto come il fumo negli occhi, ma insistiamo: ora che il centrosinistra non ha ottenuto la maggioranza al Senato voi sarete determinanti, cosa pensa del modello siciliano? «Il nostro senso di responsabilità è lo stesso sia che il centrosinistra abbia la maggioranza sia che non ce l’abbia – spiega la Bignami – credo che il modello siciliano stia funzionando bene, non ci sarà un’alleanza punto per punto e staremo attenti ad ogni singola virgola dei testi che ci verranno presentati da chi ha l’onere di governare».
In molti, nello stesso movimento, si chiedevano cosa avrebbe fatto Beppe Grillo dopo le elezioni e c’è chi vorrebbe si facesse da parte; proprio ieri, però, ha annunciato che sarà lui ad andare a parlare con Napolitano per le consultazioni del nuovo governo, cosa ne pensa Laura Bignami? «Credo che sia giusto che sia il capo politico del movimento ad andare dal Presidente della Repubblica – spiega – lui però dovrà essere il contenitore delle idee e non il leader, non siamo soldatini». La Bignami è pronta «a portare il suo contributo – dice – perchè si cominci davvero a pensare agli altri» e quando gli chiediamo quali siano le priorità da mettere sul tavolo in una ipotetica discussione punto per punto col Pd, dice: «Credo che sia prioritaria la legge elettorale – spiega – e su due cose credo che non transigeremo: la scelta diretta dei candidati e le preferenze».
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