“Parcheggio del Fare, incontriamoci e parliamo dei problemi”

Angelo Bruno Protasoni, assessore del Comune di Gallarate e pendolare, risponde ad un lettore che nei giorni scorsi aveva sollevato critiche alla gestione del parcheggio. E propone un incontro

Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata da Angelo Bruno Protasoni, assessore del Comune di Gallarate, che risponde ad un lettore che nei giorni scorsi aveva sollevato critiche alla gestione del parcheggio "del Fare" e alla pulizia nella zona sul retro della stazione

Rispondo volentieri, per quanto posso, al vostro lettore signor Quaglia in merito al parcheggio del FARE.

Sono uno degli assessori del Comune di Gallarate: non mi occupo di questo settore (io ho la delega alle Attività Produttive e alla Innovazione Tecnologica) ma credo di conoscere questa materia proprio perché sono anch’io un pendolare, per tanti anni alla affannosa ricerca di una zona di sosta nel quartiere Sciarè. E anch’io, dall’inizio dello scorso anno, sono un utente quotidiano di questa struttura.

I cittadini gallaratesi – in particolare gli abitanti del quartiere – sanno bene quanto sia stata desiderata e voluta l’apertura di questo parcheggio pubblico. Avevamo lottato per anni, invano, per ottenere questo risultato con la vecchia amministrazione. Io stesso sono uno di quelli che ogni tanto “volantinavano” davanti alla stazione. Ma ci avevano sempre risposto che questo edificio, che costava ogni anno più di 100.000 euro di spese di manutenzione, non si poteva utilizzare.

Dopo le elezioni, la nuova amministrazione comunale ha rispettato l’impegno e, nel giro di sei mesi, ha risolto i problemi burocratici, amministrativi e strutturali che ne impedivano l’apertura. Da allora, chiunque ne abbia necessità ha potuto usufruire gratuitamente di questo parcheggio, liberando 200 posti macchina sulla strada che sono stati in gran parte restituiti ai cittadini residenti nel quartiere.

Noi abbiamo detto fin dall’inizio che avremmo chiesto agli utenti una partecipazione alla spesa di manutenzione che, nel frattempo, abbiamo ridotto nei minimi termini possibili, dimezzandola rispetto alla passata gestione. Non abbiamo “fatto i furbi” tenendo nascosta la richiesta di pagamento fino al giorno successivo alle prossime elezioni: abbiamo portato avanti i lavori alla luce del sole confidando nella maturità dei nostri concittadini ai quali noi non regaliamo finte promesse o falsi bollettini di restituzione delle imposte.

Abbiamo scelto la soluzione sperimentale del tagliando mensile (con un costo inferiore a un euro al giorno) per dare la certezza del posto macchina agli abbonati senza il fastidio quotidiano del biglietto da prendere al parcometro e da rimettere in macchina: sappiamo quanto siano “preziosi” i nostri minuti al mattino, quando corriamo a prendere il treno.

Quando sarà terminata la prima fase sperimentale e avremo valutato il numero di abbonati, potremo senz’altro destinare eventuali altri spazi disponibili (un intero piano, se possibile) agli utenti giornalieri, così come potremo forse anche valutare la possibilità di tariffe differenziate per chi proviene da altri comuni (ma bisognerebbe poi anche capire quale dovrebbe essere il meccanismo per questa differenziazione di costo che rischia solo di tradursi in un inutile appesantimento burocratico).

Come utente quotidiano del parcheggio, io so bene come i rilievi critici sulla struttura siano in buona misura giustificati: alcuni dipendono da evidenti difetti strutturali che abbiamo trovato e che sono in parte ineliminabili, altri sono dovuti alle note esigenze del bilancio comunale e alla necessità di ridurre le spese al minimo. Io credo che alcuni di questi problemi saranno in parte superabili con l’aiuto di AMSC che si occuperà dal 1° di marzo della gestione del parcheggio. L’incasso degli abbonamenti servirà, in ogni caso, anche a un progressivo recupero della struttura con una adeguata manutenzione dopo anni di sostanziale abbandono.

Lo stesso passaggio giornaliero dei vigili e degli ausiliari all’interno del parcheggio per il controllo dei contrassegni di abbonamento garantirà, infine, anche una maggiore attenzione alla zona e ai suoi problemi.

L’apertura dei tre piani oggi utilizzabili al Fare non ha eliminato, in ogni caso, la possibilità di parcheggio gratuito in buona parte delle strade del quartiere che oggi alternano aree di sosta destinate ai residenti con altre regolamentate da disco orario ed altre ancora in cui, come prima, è consentita la sosta giornaliera.

In ogni caso, in conclusione, io sono veramente convinto che un costruttivo confronto fra amministratori e utenti sia sempre utile: la collaborazione alimentata dalle critiche oneste garantisce un continuo miglioramento del servizio.

Per questo io invito il signor Quaglia, che probabilmente incrocio ogni giorno nel parcheggio, a un incontro in cui possiamo valutare insieme come coinvolgere anche altri utenti in una riflessione comune sui possibili interventi per una città che tutti vogliamo più pulita, più sicura e ……. più nostra.

In attesa, un cordiale saluto.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Febbraio 2013
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