Vitucci ammette: “Partita troppo povera”

Coach Francesco Vitucci ammette senza mezzi termini una amara sconfitta nel derby della sua Cimberio e per prima cosa riconosce i meriti degli avversari in sala stampa. «Cantù ha meritato di vincere, questo è chiaro, mentre noi abbiamo giocato una partita troppo povera dal punto di vista della produzione offensiva. Abbiamo anche reagito a qualche parziale difficile, arrivando pari a 4′ dalla fine, ma le statistiche ci condannano: dalla nostra parte ci sono numeri troppo bassi compresa la valutazione, e inoltre Cantù giocato meglio a dispetto di una nostra partita troppo scarna».
La zona di Molin è forse stata una delle chiavi delle difficoltà trovate da Varese: «La fatica contro quella difesa c’è stata nel secondo quarto, ma non per la zona in sé quanto piuttosto perché non abbiamo trovato continuità offensiva per batterla. Ora qualcuno dei miei deve recuperare fiducia a livello individuale, per fare le cose con giusta efficacia: abbiamo sbagliato da sotto tiri che altre volte non avremmo fallito».
Dal punto di vista fisico poi, la Fox Town è più preparata. «Di sicuro noi siamo più leggeri di loro e questo è un altro aspetto che chi ha messo indifficoltà. Questo aspetto però diventerà sempre più evidente man mano che si va verso i playoff, e quindi dobbiamo imparare presto a fare quello che oggi non ci è riuscito, ovvero aggredire gli avversari prima che il gioco si schiacci verso il nostro canestro. A quel punto, se soffriamo l’impatto fisico, tutto si fa più difficile».
Tra le cose che non hanno convinto, anche la difesa di Green sui play avversari, troppo spesso in grado di arrivare fin sotto canestro senza troppi ostacoli: «A parte qualche errore che è avvenuto – sostiene Vitucci – quella era una nostra scelta, soprattutto nel mandare a sinistra Anderson. Tra lui e Tabu hanno segnato 11 punti e io credo che la nostra difesa li abbia forzati a sbagliare spesso. Penso che siano altre le pecche che hanno deciso la partita». Infine l’allenatore prende con filosofia la fine della fuga solitaria in vetta. «La cosa non mi fa particolare effetto: siamo una squadra buona ma non la più forte in assoluto. E non dimentichiamoci che abbiamo perso contro una squadra di Eurolega».

PAGELLIAMO – Sakota 4 (Indecisioni, imprecisioni, -6 di valutazione. Panchinato per disperazione); Banks 6 (Dopo aver visto più tachipirina che Gatorade ci prova. Incide all’inizio, poi si arrende); Rush 5 (Dentro-fuori senza trovare le giuste misure); Talts 5,5 (Alla prima chiamata risponde presente, sulla seconda affonda); De Nicolao 6 (In difesa ci mette quel mordente che Green dimentica, però le belle partite sono altre); Green 4,5 (I numeri in parte lo assolvono, la partita no: concede troppo ai play rivali e in attacco va a sbattere con testardaggine); Ere 5 (Alterna poche giocate positive a troppe forzature, strane per un uomo esperto come lui); Polonara 4,5 (Un paio di passaggi a vuoto equivalgono a buchi neri profondi; un po’ di faccia tosta non basta); Dunston 6,5 (Tyus e Cusin lo sfiancano, ma Bryant riesce comunque a lasciare un segno, meno profondo di altre volte).