Sea Handling, si prepara lo sciopero
Cgil Cisl e Uil hanno avviato le procedure e convocato nuove assemblee, chiedono a Sea e Comune di spostare la presentazione del bilancio. Intanto i lavoratori chiedono incontro anche ai sindaci della zona
A Malpensa e Linate, presto, sarà il momento dello sciopero per i lavoratori di Sea Handling. I sindacati confederali hanno aperto giovedì scorso le procedure per dichiarare l’astensione dal lavoro per la controllata Sea, che ha 2400 lavoratori impiegati tra i due scali. «Attraverso lo sciopero si apre una fase nuova che deve provare a far sentire e valere la voce del lavoro», evitando il fallimento di Sea Handling, contro una decisione che il Cgil, Cisl e Uil ritengono «sbagliata sia nel merito e sia perché non tiene minimamente conto dei drammi occupazionali e sociali che provocherà».
La vicenda di Sea Handling è una partita, va ricordato, aperta da diversi anni: l’ultimo pronunciamento della Commissione Europea ha però accelerato i tempi, bocciando la gestione passata della società (con l’iniezione di nuovi capitali da Sea spa, considerati aiuti di Stato) e intimando la restituzione di 360 milioni di euro alla società-madre. Il sindacato rivendica il lavoro fatto in questi mesi «sapendo che molte decisioni richiedono passaggi delicati, con qualche urla in meno e qualche fatto in più». Il sindacato confederale si è mosso su più piani, facendo pressione tanto sui soci Sea Handling (Sea, quindi Comune di Milano e Fondo F2i) quanto sul governo nazionale. Tra le richieste prime, evitare la presentazione immediata del bilancio – che sancirebbe il fallimento – e resistere con un ricorso al provvedimento comunitario. «Attendiamo una risposta sullo spostamento della data di approvazione del Bilancio 2012 di Sea Handling che vogliamo ritenere oggi molto probabile», ribadiscono oggi Cgil, Cisl e Uil. La partita, in questo caso, si gioca anche a livello europeo: si gioca a suon di ricorsi (con conseguenti approfindimenti legali di diritto comunitario), ma anche con una mobilitazione tra sigle sindacali: Cgil, Cisl e Uil si sono rivolte infatti al sindacato europeo dei trasporti (ETF) e si preparano, insieme con Ugl, ad una manifestazione davanti alla Commissione Europea.
Nel frattempo, però, il confronto va avanti anche a Malpensa e Linate: domani (a Malpensa) e giovedì (a Linate) sono previste le assemblee dei lavoratori convocate proprio dai confederali, dopo le assemblee tenute nei giorni scorsi dai sindacati di base (con relativi presidi). Non è l’unico fronte che si muove: nella giornata di mercoledì o giovedì, poi, una parte della Rsu Sea Handling ha chiesto un incontro con i sindaci dei Comuni intorno a Malpensa, riuniti nel Cuv.
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