Varese silurato dal Novara e dai propri errori

I piemontesi passano 2-0 a Masnago approfittando di papere, gol sbagliati e di una formazione iniziale di Castori che lascia ancora molti dubbi. Dopo il secondo gol i biancorossi crollano

In anni recenti il Novara non aveva mai battuto il Varese, né a Masnago né al Piola. Una sorta di maledizione per gli azzurri, sempre sul punto di festeggiare e puntualmente ricacciati dai biancorossi, mai domi in occasione del derby. Per questo non dev’essere sembrato vero a Gonzalez e soci poter affondare come un coltello nel burro in questa circostanza, e il burro è la squadra di Castori andata completamente alla deriva nella seconda metà di gara.
Fatali i due gol subiti (al di là del punteggio) seppur in maniera diversa: il primo – un grave errore di Bressan – ha tarpato le ali a una squadra che fino a lì aveva retto il confronto con i celebrati piemontesi, il secondo ha invece chiuso i conti perché dal 56′ in avanti il Varese non è più esistito. E questo ennesimo rovescio causerà per lo meno una scossa tellurica alla panchina di Castori, fino a oggi piuttosto salda: difficile un cambio immediato (domenica si gioca di nuovo) ma di certo la situazione del tecnico marchigiano si è fatta incerta. Di sicuro la scelta del fantasma Juan Antonio dal 1′ è sua ed è indifendibile, perché anche stasera il Varese è costretto a cambi in corsa fin dall’intervallo.
Ma anche questa volta le colpe del mister vanno suddivise con una squadra apparsa impaurita e poco concreta anche quando è stata in grado di giocare alla pari con il Novara. Poi la seconda rete ha rotto ogni argine, costringendo il pubblico a mezz’ora di sofferenza completa, sotto il tiro delle prese in giro dei fans avversari e con davanti agli occhi una squadra senza più anima e con il morale sotto i tacchi. Un gruppo che dovrà reagire immediatamente, perché domenica si gioca di nuovo, sul campo di un pericolante Vicenza: un altro stop darebbe il via a una rivoluzione, ammesso che qualcosa non si muova già stanotte.

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Varese – Novara 0-2 4 di 18

COLPO D’OCCHIO – Il freddo mercoledì sera non aiuta l’affluenza del pubblico al “Franco Ossola”; buone le presenze nelle due curve (circa 400 da Novara), meno nel settore Distinti dove c’è qualche assenza in più del previsto.

CALCIO D’INIZIO – I due allenatori effettuano solo qualche minimo ritocco rispetto alle formazioni ipotizzate alla vigilia. Castori sceglie di affidare la fascia sinistra all’accoppiata Struna-Juan Antonio preferendo l’argentino a Scapuzzi chissà poi perché. Aglietti dà come previsto le chiavi della cabina regia all’ex Buzzegoli e preferisce l’esperienza di Marianini alla gioventù di Fernandes.

IL PRIMO TEMPO – Non è certamente una frazione di calcio sopraffino la prima disputata al “Franco Ossola”. Le due squadre ci mettono parecchi minuti di studio per provare a pungere e, stranamente, i bomber rivali Gonzalez ed Ebagua si distinguono per i propri clamorosi errori. Inizia la serie il nigeriano che cerca una difficile rovesciata in area ma svirgola il pallone, prosegue l’argentino che al 24′ fila verso la porta dopo un buco di Rea (primo di una serie inquietante) ma si fa bloccare il diagonale da Bressan sprecando una grande occasione. Ma Ebagua fa peggio alla mezz’ora: smarcato in verticale da un perfetto lancio di Damonte il centravanti rallenta, cambia piede e ciabatta con il “suo” sinistro il pallone a lato della porta di Kosicky, già rassegnato al gol.
Incredibile, ma la sagra del surreale prosegue e porta al vantaggio il Novara al 36′. Palla lunga sulla destra, Lazzari prova il tiro contrastato da Troest: la palla, deviata ma comunque centrale, si impenna e ricade sotto la traversa di Bressan che si lascia sfilare la sfera accanto sbagliando modo e tempo di intervento. Un gol che manda le squadre al riposo sullo 0-1 e tutto sommato punisce il Varese oltre i propri demeriti. Prima del riposo c’è Neto, uno dei pochi sufficienti, a provare la fiammata da destra ma il portiere neutralizza il suo destro con l’aiuto della difesa che spazza l’area.

LA RIPRESA – Al ritorno in campo c’è Tripoli, ripescato dal fondo della panchina per sostituire l’inutile Juan Antonio e Neto conquista subito un corner con un altro diagonale. Ma la pressione del Varese non porta ad altre occasioni e all’11’ tutto si chiude. Damonte commette fallo sulla trequarti d’attacco del Novara, Buzzegoli batte una punizione tesa a centro area e Rubino, che palloni così ne ha giocati un milione in carriera, anticipa tutta la difesa trafiggendo Bressan da pochi metri.
Lo 0-2 ha l’effetto di un diretto al volto per un pugile già non al meglio: il round continuerà fino al 93′ ma con l’esito del match segnato. Gli ingressi di Scapuzzi e Martinetti per Ferreira Pinto e Neto non hanno risultati se non quello di alzare il baricentro del Varese che si espone così a una lunga serie di contropiedi pericolosi. Ma, come detto all’inizio, il Novara appare quasi sorpreso da tanta grazia e fallisce almeno un paio di azioni invitanti. Non c’è però bisogno di fare di più: quando anche il Varese si porta in avanti lo fa in modo arruffato e impreciso e per gli azzurri piemontesi è un gioco da ragazzi controllare il risultato. Tanto che il fischio finale appare addirittura più liberatorio per gli sconfitti che ora devono capire come affrontare una crisi evidente, di gioco ma anche di morale.

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Pubblicato il 20 Marzo 2013
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