“Ma ve la ricordate la mitica Sala Giochi?”
Un lettore ci scrive ricordando la sala giochi di piazza Giovine Italia a Varese, chiusa da tempo. Un modo per ricordare come ci si divertiva, quando ancora non esisteva Ruzzle o la XBox
Egregio Direttore,
Non credo di essere l’unico trentenne che, passando a Varese all’angolo tra Piazza Giovine Italia e via Donizetti, vedendo le saracinesche abbassate della storica sala giochi WannaGonna che ha chiuso i battenti circa 2 anni fa, viene invaso da un senso di tristezza e nostalgia.
Dimenticando gli ultimi anni, dove anche in questo locale l’oltre ventennale dominio di videogiochi e flipper iniziava a cedere a favore dei videopoker con a seguito persone disperate pronti a spendersi la pensione e far su debiti con l’illusione di riscattare qualche euro in più, al sottoscritto e non solo vengono in mente i sabati pomeriggi o le mattine in cui ci si rifugiava a giocare con compagni e coetanei per scappare ad uno scomodo compito in classe di matematica.
Ci ricordiamo sia dei classici videogiochi che ancora oggi vengono riproposti sulle più moderne console partendo da PacMan, passando da Bubble Bobble, fino ad arrivare ai giochi più recenti di guida a 4 giocatori come Daytona che dei vecchi flipper che sono diventati ormai oggetto di culto per collezionisti e che rendevano particolare la WannaGonna dato che il locale aveva le cornici adornate con da vetri di flipper anni 60/70 retroilluminati da Neon.
Ci ricordiamo anche dei bulli che chiedevano minacciosamente gettoni o sigarette, dei saputelli che si piazzavano accanto mentre giocavi e ti volevano insegnare fastidiosamente tutto quello che già sapevi, ma anche delle amicizie che si sono formate in quel caos di luci suoni ed emozioni; tutte cose che sembrano accadute cent’anni fa oggi che stiamo vivendo nell’epoca di Facebook, Whatsup o Ruzzle e che va di moda l’interazione umana a distanza tramite questi.
E’ giusto che la sala giochi resti chiusa? Riaprire col classico format “1 gettone = 1 partita” non ha senso visto l’attuale panorama ludico offerto dalle piattaforme Playstation, Xbox o Tablet dotate di capacità tecniche al top (vi ricordate invece il divario tra la grafica dei cabinati e quella del Commodore64?)
Se avessi una bacchetta magica (e i soldi) per realizzare un sogno, la riaprirei trasformandola in qualcosa tipo “locale/bar/paninoteca” con tanto di tavolini al centro e intorno i cabinati e flipper più classici che la storia abbia conosciuto, a gioco gratuito e dando la possibilità ai clienti di mangiarsi un panino, bersi un caffè e anche sfidarsi a Flipper o Street Fighter 2.
Per incentivare a riscoprire e invogliare l’utilizzo di queste vecchie glorie del gioco a gettone, mi inventerei probabilmente anche un premio, una scheda da 10 consumazioni omaggio, o semplicemente una lavagna per scrivere il nome di chi fa il punteggio più alto al flipper della famiglia Addams e poi taggarlo su facebook per cercare di essere al passo coi tempi.
Chi il venerdì sera decide di far quattro passi in centro avrà notato che i locali tipo quelli in via Cavallotti a sono sempre pieni così come le sfide su facebook per conquistare un trofeo da esporre nella propria bacheca continuano ad aumentare ed essere popolate; l’unione di queste due entità è possibile?
La WannaGonna non è morta comunque, è ancora viva nei ricordi di molti ragazzi della mia età e non verrà mai dimenticata.
PS. Mi piacerebbe tanto che qualche lettore potesse inviare alla redazione qualche foto di com’era la sala giochi ai tempi di gloria, in particolare per mostrare l’effetto dei famosi quadri dei flipper della cornice per far capire anche a chi non c’è stato il valore di quel posto (e gli spietati collezionisti di flipper sbaveranno di sicuro).
Cordiali Saluti
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