Sablich: “Se avessimo lasciato fare quel governo di minoranza?”
Il consigliere comunale bustocco del Movimento 5 Stelle lancia su facebook una riflessione controcorrente: "Oggi non avremmo l'accordo Pd e Pdl, la presidenza della Camera e anche alcune commissioni". Si scatena il dibattito
Col senno di poi, cioè dopo che il governo Pd-Pdl è nato, anche nel Movimento 5 Stelle qualche dubbio sulla strategia adottata viene fuori. A esprimere il suo dilemma è il consigliere comunale bustocco Giampaolo Sablich, marito della senatrice Laura Bignami, che su Facebook si lascia andare ad una riflessione: «E se avessimo lasciato fare un governo di minoranza?» – scrive, aprendo subito una discussione che coinvolge molti militanti del Movimento di Busto e dintorni con 37 commenti molto articolati. «Se avessimo lasciato fare un governo di minoranza o almeno avessimo detto che avremmo lasciato fare un governo di minoranza al PD (senza dargli la fiducia ovviamente) forse non saremmo in questa situazione. Dico forse perchè comunque e sicuramente avrebbero cercato di trascinarci sino a qui, compreso Napolitano. Avremmo però potuto farli uscire allo scoperto, come abbiamo fatto con Rodotà, anche con l’opportunità di farli governare e tenerli sotto scacco, costruttivamente. Se si fosse avverato ciò, avremmo avuto un presidente alla Camera, presidenti nelle commissioni e controllo del Governo. In più avremmo salutato Mr.B. In questo in modo invece non si è capito e ci stanno attaccando mediaticamente. Abbiamo errato in comunicazione sicuramente e in politica, forse. L’onestà e la coerenza intellettuale non premiano nel mondo della politica, ne abbiamo oggi la dimostrazione. La nostra coscienza è ancora al suo posto» – questo il post completo che vi riportiamo.
Il primo a rispondere è il consigliere pentastellato di Legnano Daniele Berti: «Sai che non sono granchè d’accordo? Se i piddini fossero stati tali,avrebbero rilanciato pur di togliersi berlusca dai coglioni,ma con quei compagni di merende ,stanno troppo bene…dai,non pensiamo che ci vogliano bene,è una grandissima palla». Alberto Pernich, invece, sposa le parole di Sablich e aggiunge «potevate fare la storia di questo Paese – e prosegue – un’occasione come questa non ci era mai capitata (al Pd, ndr)». Per il deputato bustocco Ivan Catalano quell’occasione «non è mai esistita – spiega – perché dovevamo confidare nella saggezza di un partito che non esiste, e nella intelligenza di un Presidente della Repubblica che non c’è stata. Noi la proposta la abbiamo fatta ma il potere non ha gradito, mettendoci il popolo contro salvandosi la faccia dietro l’ignoranza della gente sul funzionamento dello Stato».
Tranchant il commento di Igor Nudo, militante bustocco 5 Stelle della prima ora: « Il giochino di questi signori è stato fatto il giorno dopo le elezioni. Hanno tergiversato 2 mesi per addossarci la colpa, che cosa poi? Bastava votare Rodotà e basta. Tutto il resto sono chiacchiere». Il popolo di Facebook si divide in tre tra i sostenitori della non fiducia, i fedeli alla linea M5S e quelli che addossano la colpa ai grillini. La conclsione è dello stesso Sablich: «Il dibattito è molto interessante. Peccato che alcuni di voi non capiscano cosa vuol dire uscire dall’aula e lo confondano con il dare la fiducia, che non c’entra nulla, assolutamente nulla, anzi. E’ proprio quello che il Movimento fa tutti i giorni, essere diverso, per non confondersi con gli altri. Adesso invece fuori dall’aula ci hanno messo loro, anche se per poco sicuramente».
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