Sea Handling, si valuta l’ipotesi vendita

Sea valuta la vendita di Sea Handling per evitare l’applicazione del provvedimento europeo che, imponendo la restituzione alla stessa Sea di 360 milioni di euro, porterebbe al fallimento della controllata che si occupa di servizi di terra. L’ad della società, Giuseppe Bonomi, ha illustrato l’iptesi nel corso dell’audizione al Comune di Milano. Il testo del documento che ipotizza la vendita sarà presentato in Cda e quindi «non è stato ancora esaminato dagli azionisti» della società (Comune e fondo F2i), «ne’ dai sindacati», come riporta il quotidiano economico online Milano Finanza (nella foto, la protesta di marzo dei lavoratori davanti a Palazzo Marino). 
L’ipotesi della vendita è il piano B da attuare nel caso che la Commissione Europea rigetti la richiesta di sospensiva presentata da Sea e Comune e sostenuta anche dal governo italiano e dagli stessi sindacati confederali. In questo caso occorre muoversi in modo da evitare che – con l’accantonamento a bilancio dei 360 milioni – la società fallisca. «E’ un preciso dovere di Sea – ha spiegato ancora Bonomi – proporre qualsiasi soluzione possibile per evitare la procedura concorsuale che sarebbe il male assoluto per tutti», compresi i lavoratori. Bonomi ha spiegato che «ci sono infatti altri sistemi di cui stiamo discutendo con gli azionisti e il Governo ma che non attengono alle prerogative della società».